Questa decisione potrebbe dare vita ad una collaborazione tra Google e il colosso dello streaming musicale, già in precedenza la società di Mountain View aveva tentato di acquistare Spotify, salvo poi rinunciare a causa del prezzo elevato della trattativa. La decisione di spostare gran parte dei dati su Google Cloud Platform sarebbe dettata dalla potenza degli strumenti analitici di Google. Parte dei dati musicali continueranno ad essere ospitati da Amazon, Spotify ci tiene inoltre a precisare che questo cambiamento non intaccherà la natura del servizio ma anzi permetterà una più facile espansione. Secondo alcuni rumors tuttavia questo potrebbe rappresentare il primo passo per l’acquisizione di Spotify da parte di Big G, così da conquistare una più ampia fetta di mercato. Spotify infatti conta 20 milioni di iscritti premium e 75 milioni di utenti attivi, contro i 10 milioni di iscritti ad Apple Music.