“Trova il mio dispositivo” per Android è ufficiale

9 Aprile 2024Nessun commento

Google ha appena annunciato l'arrivo della funzionalità "Trova il mio dispositivo", in grado di rintracciare gli smartphone Android anche senza connessione di rete. Si tratta di un'opzione su cui Big G era al lavoro da tempo e che ha richiesto uno sforzo prolungato per bilanciare la sua efficienza con le preoccupazioni lato privacy da parte di utenti e istituzioni.

La rete utilizzata da Google si basa su un principio simile a quello di Apple: i dispositivi compatibili, infatti, possono essere localizzati sfruttando i segnali Bluetooth di altri dispositivi della rete, fornendo una stima approssimativa della loro posizione, senza ricorrere a rete mobile o Wi-Fi. Ad esempio, se doveste perdere le chiavi collegate ad un tracker Bluetooth in un bar, i telefoni Android nelle vicinanze che fanno parte della rete possono aiutarvi a localizzare il tracker.
Ovviamente, la rete funzionerà meglio nei luoghi dove c’è maggior densità di dispositivi Android e performerà meno bene in luoghi chiusi al pubblico come le abitazioni private.

Lato privacy, i dati sulla posizione sono crittografati end-to-end: soltanto il proprietario del dispositivo e gli utenti con cui ha condiviso l’accesso possono vedere la posizione del tracker e nemmeno Google può identificare i proprietari dei dispositivi Android che partecipano alla rete. In aggiunta, i dati sulla posizione vengono cancellati e sovrascritti frequentemente per una maggiore sicurezza.

Inoltre, aggiungendo la propria posizione domestica all’account Google, l’azienda non utilizzerà il dispositivo per tracciare altri dispositivi nelle vicinanze, per impedire a potenziali stalker di risalire alle abitazioni private servendosi di un tracker. Google invierà anche una notifica sullo smartphone nel caso in cui rilevi un tracker sconosciuto che potrebbe essere stato posizionato a nostra insaputa.

Sono disponibili in tutto tre opzioni per contribuire alla rete “Trova il mio dispositivo”:

  • Condividere la posizione aggregata
  • Condividere la posizione non aggregata
  • Disattivare completamente la rete

I Pixel 8 e 8 Pro, infine, grazie ad appositi accorgimenti hardware, possono essere localizzati anche da spenti o con batteria scarica. Google ha annunciato di star lavorando con diversi produttori per estendere il supporto a quest’ultima feature anche ad altri dispositivi “premium” non Pixel, tagliando dunque fuori gli smartphone di fascia media e bassa.

La rete “Trova il mio dispositivo” è compatibile con Android 9 e versioni successive. Google sta collaborando con diversi produttori per includere la compatibilità con la rete nei loro accessori, cosa che dovrebbe avvenire entro giugno 2024. 
A partire da maggio, saranno disponibili i primi dispositivi compatibili di Chipolo e Pebblebee. Altri tracker Bluetooth di eufy, Jio, Motorola e altri saranno rilasciati nel corso dell’anno.

Anche i dispositivi Nest saranno integrati nella rete “Trova il mio dispositivo”. In questo modo, sarà possibile sfruttarli per localizzare oggetti smarriti in casa, con una precisione ancora maggiore.

 

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