La ricerca basa la dimostrazione su come questi pericoli possano entrare nel nostro sistema sfruttando il Binder per intercettare queste comunicazione, cioè sfruttando il passaggio dei messaggi in modalità Inter-Process Communication (IPC).
Ecco quanto messo alla luce dai ricercatori:
“Attraverso la nostra ricerca Man in the Binder, abbiamo messo in luce diversi concetti architetturali nell’architettura specifica del sistema operativo Android. Nel dettaglio, discutiamo le funzionalità di comunicazione di dati che l’IPC fornisce nei dispositivi Android. Il Binder può diventare la nuova frontiera degli attacchi malware in mobilità; il più grande valore per gli aggressori è la mancanza di consapevolezza diffusa sul suo ruolo nel sistema operativo Android. La nostra speranza è che con questa ricerca, le community di sicurezza e sviluppo saranno meglio attrezzate per proteggere e salvaguardare i dati che passano attraverso il Binder.”
Chissà se Google si muoverà per risolvere presto questo problema. Per maggiori informazioni sulla ricerca potrete consultare il sito ufficiale.