RECENSIONE GALAXY WATCH 3: UNA PASSIONE PER LA GHIERA!

9 Novembre 2020Nessun commento

Portare al polso il Samsung Galaxy Watch 3 mi ha permesso di rivalutare notevolmente i progressi fatti dall’azienda nel rendere il proprio smartwatch capace di offrire un’esperienza completa e che non stanca.

Ho passato l’ultimo anno ad indossare  Amazfit GTS principalmente per le dimensioni contenute, il peso praticamente inesistente, il buon display e la durata della batteria sufficiente ad impedirmi di ricaricarlo costantemente. [Gli appassionati del settore avranno sicuramente storto il naso viste le evidenti mancanze del software che gira su questi dispositivi.]

Capirete bene che indossare un device come Galaxy Watch 3 ha rappresentato un passo avanti consistente che mi ha lasciato piacevolmente colpito.

HARDWARE

Il design classico di Galaxy Watch 3, lontano dalle solite forme squadrate che strizzano l’occhio ai prodotti della mela morsicata, è per me una scelta azzeccata poiché  si avvicina alla tradizionale forma di un orologio da polso. 

Lo spessore ed il peso contenuti non lo rendono “ingombrante” nella versione da 45mm, nonostante  la cassa sia in acciaio inossidabile. Consiglio, per chi possiede un polso piccolo, la variante da 41mm. La tecnologia adottata sia per il pannello frontale che per il retro, dove risiedono tutti i sensori, è Gorilla Glass DX per la resistenza agli urti ed ai graffi. Su quest’ultimo punto posso confermare la bontà della scelta visto che, involontariamente, ho colpito per ben due volte consecutive lo spigolo di un comodino mentre agganciavo e staccavo il cavo di alimentazione del mio pc. Nessun graffio apparente ma in fondo Galaxy Watch 3 dovrebbe godere di certificazione MIL-STD-810G per la cassa, per cui mi aspetto che anche il display sia all’altezza.

All’interno della confezione non troverete cinturini addizionali se non quello in pelle fornito di serie. Si tratta di un buon cinturino da 22mm, un tantino “rigido” nell’utilizzo quotidiano ma facilmente rimpiazzabile con una variante adatta allo sport. 

Ma veniamo al vero protagonista di questa recensione: la ghiera. Personalmente ritengo il metodo di navigazione adottato da Samsung il migliore in assoluto per gli smartwatch. Non solo la ghiera rotante ci permette di leggere chiaramente fra i vari menù e le varie opzioni, ma ci libera anche dal problema del touchscreen nel caso di dita bagnate o guanti. 

La ghiera del resto presenta un feedback piacevolissimo con una sensibilità alta ed una controllabilità generale davvero sorprendente. Non una volta ho ruotato troppo o troppo poco la ghiera mancando il menù che volevo raggiungere.

La ghiera rimane attiva anche nel caso in cui abilitiate il “blocco in acqua”, utile per prevenire tocchi accidentali (anche se l’OS filtra molto bene le interazioni accidentali), permettendovi di scorrere fra i vari widget della home.

Insomma se oltre alla rotazione, nella ghiera, fosse stato inserito anche un pulsante di navigazione, probabilmente avrei quasi abbandonato del tutto lo schermo touch. Ben fatto Samsung, comprerei l’orologio solamente per questa feature.

Navigazione a parte, anche il resto dell’adozione hardware di questo Galaxy Watch 3 è di tutto rispetto: microfono, speaker, Bluetooth, GPS (rapido), NFC e, ovviamente, WiFi.

A completare il tutto una memoria interna da 4GB, abbastanza per gestire comodamente le playlist per lo sport (a tal proposito ottima l’integrazione con Spotify).

A livello di fitness troviamo, oltre al classico sensore per il rilevamento del battito cardiaco, quello per la rilevazione dell’ossigenazione del sangue (SpO2), per la rilevazione della pressione e l’ECG. Una nota di disappunto, invece, va fatta sul sensore per la rilevazione del battito cardiaco che, oltre ad essere eccessivamente lento (circa 40 secondi per offrirmi un risultato) ogni tanto mi offre misurazioni decisamente “sballate” per la mia forma fisica.

DISPLAY

Lo schermo di Galaxy Watch 3 è uno dei fiori all’occhiello di questo device. 1.4 pollici per 360 pixel, AMOLED e dotato di un’elevatissima luminosità che lo rende molto visibile  anche all’aperto. Vista la dotazione, è possibile abilitare l’always-on display ma badate bene che la durata della batteria ne risentirà pesantemente. Siccome il riconoscimento della rotazione del polso funziona molto bene, suggerisco di adottare la modalità classica per sfruttare a pieno l’orologio.

SOFTWARE

L’esperienza offerta da Galaxy Watch 3 è certamente piacevole ma prima che qualcuno mi accusi di fare marchette gratuite, ci tengo a precisare che non è proprio sempre tutto “rose e fiori”. Andiamo per gradi.

A livello di fluidità non c’è paragone, Tizen OS riesce dove Android Wear fatica: non una volta ho notato rallentamenti, lag o impuntamenti. Il risultato è un’interazione fluida che soddisfa la mia incapacità di  sostenere un rallentamento nell’interfaccia di qualsiasi dispositivo utilizzato . La ghiera (e ci risiamo) è integrata perfettamente all’interno dell’ecosistema; lo si evince dai menù, dalle schermate di navigazione e dall’integrazione delle watchface: tutto è pensato per essere comodamente controllato senza toccare lo schermo se non per confermare la scelta.

La gestione delle notifiche è un altro punto forte dell’interfaccia: potrete visualizzarle in maniera completa (foto e sticker compresi, gli audio mancano), interagire con risposte predefinite o utilizzare l’assistente vocale per dettare una risposta ad hoc. Emoji e tastiera swipe sono ben integrati. Manca la possibilità di iniziare una conversazione direttamente dallo smartwatch chiedendo di inviare un messaggio WhatsApp o Telegram.

Le note dolenti riguardano principalmente l’ecosistema di Samsung, che al primo avvio ci costringerà a scaricare almeno due applicazioni aggiuntive oltre a Galaxy Wear (la prima per la gestione dei dati di fitness, la seconda per l’integrazione con il device), e l’assistente vocale Bixby di cui potete tranquillamente scordarvi.

Di per sé lo store di Samsung potrebbe apparire “vuoto” se confrontato con l’offerta di Android Wear ma, almeno nel mio caso, questo non si è rivelato un problema dato che l’utilizzo dello smartwatch che faccio io è decisamente limitato ad alcune funzioni di base che vengono soddisfatte praticamente dalla dotazione stock dell’orologio (ricordate che prima utilizzavo un GTS? Ecco…).

Del resto non ho goduto il fatto che non si possano sincronizzare le attività di Samsung Health con Google Fit (almeno non in maniera immediata) ma l’applicazione dal canto suo è estremamente completa e dettagliata. 

Le attività che possono essere monitorate sono varie e le statistiche fornite sono ben dettagliate (particolare che sarà sicuramente apprezzato dai geek del settore), sebbene non mi senta di consigliarlo a chi vuole prendere uno smartwatch per monitorare le proprie prestazioni atletiche in maniera professionale: considero Galaxy Watch 3 più adatto agli sportivi occasionali come il sottoscritto. 

Molto bella l’offerta di programmi ad hoc, gratuiti, che possono essere seguiti per farsi guidare nell’attività sportiva. 

AUTONOMIA

Galaxy Watch 3 è in grado di offrire un’autonomia massima di circa 3 giorni, se limiterete l’utilizzo del GPS (e chiaramente l’always on display). La batteria interna da 340mAh non è in grado di portarvi oltre i ¾ della giornata se utilizzate la modalità always on, mentre il GPS consuma tendenzialmente fra il 10 ed il 15% di autonomia all’ora, per cui potreste arrivare a doverlo caricare ogni giorno e mezzo, soprattutto se di notte volete comunque misurare il sonno.

CONCLUSIONE

A conti fatti, direi che almeno per il momento Galaxy Watch 3 rappresenta veramente il prodotto a cui orientarsi se seriamente si vuole considerare l’acquisto di uno smartwatch. Il reale problema è però il prezzo di listino che attualmente si aggira attorno ai 400€ (fate comunque un giro su amazon warehose…). Se il prezzo scendesse appena sicuramente mi sentirei di consigliarlo, anche solo per (guess what?) il design e l’usabilità generale.

 

Se ve lo steste chiedendo, il totale delle volte in cui ho scritto ghiera nella recensione è 9.

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