LG G6: la recensione

31 Luglio 201726 commenti

LG, insieme a Huawei, è rimasta la sola a poter competere sul mercato degli smartphone Android con Samsung che detiene ancora la maggior fetta di mercato. Per questo 2017 la casa sud coreana ha deciso di prendere quanto fatto con il vecchio G5 e rimodellarlo un po’ dappertutto dando vita al nuovo LG G6. Cosa ne è uscito? Scopriamolo insieme.

La confezione di LG G6 è molto tradizionale con all’interno un alimentatore con output da 5 o 9V entrambe con 1.8A e un cavo USB/USB Type C. Nella scatola destinata alla vendita sono presenti anche degli auricolari stereo che non abbiamo potuto provare e di cui perciò non parleremo. Vista l’esperienza passata della serie QuadBand di LG siamo comunque abbastanza fiduciosi sulla loro qualità.

Il dispositivo

Concentrandoci subito sull’estetica, sono stati fatti notevoli cambiamenti a partire dalle dimensioni: LG G6 è infatti 0,5 mm più corto e addirittura 2 mm più stretto del predecessore, lo spessore sale invece da 7.7 a 7.9 mm. Lo smartphone in se non è spesso (basti pensare che Galaxy S8 è 8 mm dunque appena di più) ma le forme squadrate lo fanno sembrare tale; forse complice anche il peso di 163 g che gli riserva di essere il più pesante tra i top di gamma attualmente in commercio. Dimensioni e peso a parte, una delle novità più importanti che è stata introdotta è la certificazione IP68 che lo rende impermeabile; nel dettaglio: protetto da immersione permanente in acqua (immergibile a 1,5 m di profondità fino ad un massimo di 30 minuti).

Nonostante le dimensioni pressoché invariate, LG è riuscita ad incastonare nella parte frontale un display da ben 5.7” contro i precedenti 5.2” protetto da un vetro Gorilla Glass 3. G6 è il primo smartphone ad avere un display veramente arrotondato e con un aspect ratio di 18:9 (almeno finché non è arrivato GS8 – ndr) per il quale però, vedremo in seguito, non si è speso a mio avviso abbastanza tempo per le rifiniture.

La parte posteriore diventa più pregiata dei precedenti modelli in quanto realizzata in vetro Gorilla Glass 5 con logo “G6” serigrafato sul fondo. Rimangono le due fotocamere posteriori, una standard e una grandangolare entrambe da 13 MP, sparisce invece l’auto focus a laser.

Sparita anche la porta IR che era collocata sul lato superiore di LG G5 mentre rimane nello stesso posto l’uscita audio jack da 3.5 mm. Stessa situazione – sul lato destro – per il bilanciere del volume che si divide questa volta in due pulsanti distinti e non in uno unico. Sul lato sinistro lo slot per Nano SIM e Micro SD.

La parte inferiore è dedicata alla porta USB Type C, al microfono per le chiamate e allo speaker.

Di seguito le specifiche tecniche:

Rete
Tecnologia GSM / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 148.9 x 71.9 x 7.9 mm (5.86 x 2.83 x 0.31 in)
Peso 163 g (5.75 oz)
Build Corning Gorilla Glass 5 back panel
SIM Single SIM (Nano-SIM) or Dual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)
– Certificazione IP68 – Impermeabile fino a 1.5 metri per 30 minuti
– Certificazione MIL-STD-810G
Display
Tipo IPS LCD
Dimensione 5.7″ (~78.6% screen-to-body ratio)
Risoluzione 1440 x 2880 pixel (Densità circa 564 ppi)
Protezione Corning Gorilla Glass 3 anteriore – Corning Gorilla Glass 5 posteriore
– Dolby Vision/HDR10 compliant
– Always-on display
– LG UX 6.0 UI
Piattaforma
OS Android 7.0 (Nougat)
Chipset Qualcomm MSM8996 Snapdragon 821
CPU Quad-core (2×2.35 GHz Kryo & 2×1.6 GHz Kryo)
GPU Adreno 530
Memoria
SD microSD, fino a 256 GB
Interna 32/64/128 GB, 4 GB RAM
Camera
Primaria Dual 13 MP (f/1.8, OIS, 3-axis, phase detection AF) + 13 MP (f/2.4, no AF), dual-LED flash
Video 2160p@30fps, 1080p@30/60fps, HDR, 24-bit/192kHz stereo sound rec.
Secondaria 5 MP, f/2.2, 1080p
Batteria
3300 mAh non rimovibile

Display

LG rimane fedele ai pannelli LCD per il display del suo nuovo G6 che con 5.7” e una risoluzione di 1440 x 2880p (densità di 564 ppi) occupa circa il 78,6% della superficie frontale. Come anticipato la protezione è di tipo Gorilla Glass 3 che sappiamo essere uno standard di due anni fa (il Gorilla Glass 5 è utilizzato sul vetro posteriore): LG si è giustificata parlando dell’eccessivo spessore dei vetri superiori a quello adottato e fino alla presentazione del Galaxy S8 ci avevamo creduto. Poi è arrivata Samsung che ha piazzato un Gorilla Glass 5 davanti e uno dietro, dunque qualcosa non torna (anche perché G5 adottava un Gorilla Glass di quarta generazione).

Tuttavia, vetro a parte, il display è veramente “Wow”. I colori sembrano stampati sullo schermo e la resa è fantastica. L’LCD pecca ovviamente sui neri ma non è nulla di nuovo, la resa complessiva è veramente ottima da qualsiasi angolo

LG G6 è il primo smartphone commercializzato ad avere un aspect ratio di 18:9, uno standard poi adottato anche da Samsung con il Galaxy S8 e che dovrebbe prendere sempre più piede come formato standard per video, film e quant’altro..staremo a vedere. Per adesso i contenuti disponibili a 18:9 sono veramente pochi, tuttavia ogni applicazione è ridimensionatile senza rinunciare a niente (qualcuna lo fa di default, qualcuna è da abilitare con un semplice tocco sul pulsante “multitasking”). I video di YouTube invece possono essere ridimensionati sacrificando qualcosa ai bordi.

Come anticipato il display di questo smartphone ha gli angoli arrotondati e anche in questo LG è stata la prima in assoluto. Il primo impatto ammetto che sia stato strano ma l’occhio si abitua in fretta alla nuova forma dello schermo e si può apprezzare decisamente questa scelta. Tuttavia, come dicevo, LG ha avuto un’ottima idea che ha implementato bene, ma non benissimo. Partendo dal presupposto che c’è uno spiacevole spazio nero tra il display e la cornice dello smartphone (probabilmente sulla colorazione nera si nota meno, ma ahimè esiste anche quella grigia), il taglio che è stato fatto al display per renderlo curvo (o insomma la produzione in se di questo particolare display) non è assolutamente preciso. La zona di nero aumenta sensibilmente negli angoli e il raggio di questi non è una linea perfettamente curva ma si posso notare alcuni spigoli. Insomma l’usabilità non è per nulla compromessa e l’effetto della curvatura rimane molto interessante, ma non è quello che mi aspetto da uno smartphone top di gamma e da un’azienda come LG.

Fotocamera

Su LG G6 rimangono le due fotocamere posteriori che vanno a livellarsi sui 13 MP al contrario di quanto fatto lo scorso anno con G5 che montava un sensore principale da 16 MP e uno grandangolare da 8 MP che perdeva parecchio in termini di qualità dell’immagine e di colore. LG mette d’accordo tutti dunque montando due sensori Sony IMX258 da 13 MP: il primario vanta un’apertura focale 1.8 in grado di catturare un’ottima quantità di luce e portare dunque a scatti di qualità superiori rispetto alla vecchia configurazione seppur avendo diminuito i megapixel. Presente autofocus e stabilizzazione ottica. Il secondario invece guadagna ben 5 MP rinunciando alla stabilizzazione ottica e all’autofocus; è di tipo grandangolare con un’apertura di 125° seppur limitata ad una focale f2.4 che non offre ottimi risultati in condizioni di scarsa luminosità. Complessivamente però si è andato a ridurre il distacco tra le due fotocamere che si notava su G5, ora sono molto più equilibrate tant’è che il software switcha automaticamente tra una e l’altra (quasi senza lag) durante lo zoom.

Lato hardware scompaiono completamente il sensore dello spettro di colore e l’autofocus laser.

Entrambe le fotocamere sfruttano il massimo dei megapixel solo in formato 4:3 come ormai purtroppo fanno tutti gli smartphone di ultima generazione, è tuttavia possibile rinunciare a qualche MP e guadagnare un aspect ratio di 16:9 o, grazie al display, addirittura in 18:9 (dunque 2:1).

Tra pro e contro, LG vince nuovamente (e personalmente) il premio come migliore integrazione di due fotocamere su un dispositivo. Le altre opzioni che troviamo sulla concorrenza sono completamente differenti e altrettanto valide come ad esempio Huawei che monta un secondo sensore in bianco e nero per catturare una quantità superiore di luce e creare particolari effetti o ancora iPhone 7 Plus o OnePlus 5 per citarne due che sfruttano la doppia camera per creare uno zoom “ottico” di 2X e rendere più naturale l’effetto bokeh che su uno smartphone non è di certo naturale.

Di seguito a confronto le due fotocamere nella stessa situazione:

Scatto a 18:9

Scatto a 4:3

Guarda le foto a risoluzione originale su Google+.

L’interfaccia della fotocamera di G6 è molto simile a quella già vista su G5 ma con qualche piccola modifica, alcune di queste offerte proprio dal display 18:9.
Nell’angolo in alto a sinistra troviamo il selettore principale per la modalità di scatto/ripresa che ci consente di passare dall’ottima modalità automatica a quella professionale passando per la “Square Camera” (Camera Quadrata) che sfrutta le potenzialità del formato del display per offrire la possibilità di realizzare scatti particolari come: Istantanea (per vedere l’anteprima della foto dopo lo scatto nella seconda metà dello schermo), Match Scatto (per scattare due foto in sequenza una di fianco all’altra), Griglia scatto (per creare una griglia di 4 foto) e Guida scatto (per scattare una foto corrispondente alla composizione di un’altra foto).


La modalità manuale (Pro) di LG è una delle più complete e pratiche sugli smartphone Android e abilità la possibilità di salvare gli scatti in formato RAW per una post produzione professionale. LG (come del resto la concorrenza) non offre tuttavia nessun software in grado di poter effettuare un editing fotografico “pro”. Tale modalità è disponibile anche per la registrazione dei video dove è inoltre possibile selezionare formato e frame rate.
Parlando invece delle modalità di scatto/ripresa, alle quali si accede con un apposito pulsante posto sull’interfaccia principale, abbiamo a disposizione il classico scatto Panorama (anche nella variante 360°), il PopOut che combina le due fotocamere in particolari effetti e, da segnalare anche se ormai è d’obbligo, la possibilità di registrare in slow-motion e di realizzare dei time-lapse.
Complessivamente possiamo dire che sia adatta sia ad utenti “standard” sia a chi cerca qualcosa di più professionale sia per quanto riguarda gli scatti che le registrazioni video. Brava LG!

Software

LG G6 monta la nuova interfaccia utente UX 6.0 che non si discosta da molto dalla precedente 5.0 se non per alcune funzioni introdotte per la gestione del display in 18:9.
Parlando della schermata home troviamo la possibilità di definire la griglia delle applicazioni e se avere o non avere l’App Drawer (visto la rivolta degli utenti dopo averlo tolto a sorpresa su G5 per poi rimetterlo con un aggiornamento); nell’ultima schermata a sinistra – se attivo – è presente Smart Bullettin che non è nulla più che un “aggregatore” di widget per lo più stock: ammetto che personalmente dimentico di averlo.


Con Android 7.0 viene introdotto nativamente il multi windows al quale si accede tenendo premuto il tasto multitasking e selezionando le app desiderate (un doppio tap invece passa all’app precedente) che è inoltre visivamente carino in quanto le app si aprono in due quadrati esatti sopra e sotto.


Restano disponibili QSlide per aprire alcune app (poche) in una finestra fluttuante e Quick Memo+ per per annotare qualcosa su uno screenshot appena fatto.
Molte applicazioni supportano già nativamente il nuovo aspect ratio 18:9 e non è necessario alcun intervento; tuttavia è disponibile un menu per le app che si dovessero aprire in un formato più standard come il 16:9 dal quale è possibile impostare il ridimensionamento. Al contrario dei video di YouTube e non solo che vengono tagliati, le app ridimensionate per il nuovo formato non perdono porzioni di schermo.


Il processore è il buon vecchio Snapdragon 821 che ha fatto scalpore dopo la presentazione in quanto considerato di vecchia generazione. LG ha scelto questa CPU perché probabilmente a suo tempo non erano ancora pronte le nuove (come Snapdragon 835) e perché era già stato ampiamente testato durante l’anno precedente con G5 dando ottimi risultati. Questi si ripresentano con G6 che gira fluidamente senza particolari criticità da segnalare spinto anche da 4GB di RAM. 32GB la memoria interna.

Batteria

LG G6 ha una batteria da 3300 mAh che è in linea con il “milliamperaggio” della concorrenza. L’autonomia è di una giornata lavorativa standard senza infamia e senza gloria. A seconda dell’utilizzo complessivo si possono arrivare a fare non troppo difficilmente più di 4 ore di schermo.

Conclusioni

LG G6 è un top di gamma nato per competere tra i primi posti dei migliori smartphone del 2017 occupati al momento da Galaxy S8, Huawei P10 e la new entry OnePlus 5 che sta dando del filo da torcere. G6 dalla sua parte ha la migliore implementazione di una doppia fotocamera in circolazione e un display che raffigura i colori come se fossero stampati oltre ad una buona maneggevolezza con una sola mano nonostante il peso. Di contro c’è il prezzo di lancio (749 euro) ma che già stato largamente abbattuto e sfiora ora la soglia dei 400 euro e, per gli amanti dei selfie, la “povera” fotocamera frontale da soli 5MP.

Se siete già possessori di G5, vale la pena l’upgrade a G6? Sì, ne vale assolutamente la pena soprattutto se utilizzate molto la fotocamera grandangolare che rende sensibilmente meglio rispetto al precedente modello.

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