LG G7 ThinQ: semplicemente completo | Recensione

19 Settembre 20186 commenti

Una scheda tecnica completa come pochi altri, design ultra compatto, leggero, costruito in vetro e alluminio, certificazione IP68, approvato secondo standard militari, display super luminoso, DAC HiFi Quad Bit e tecnologia Boom Box. Ma allora, che cosa manca a questo LG G7 ThinQ? Scopriamolo.

Da diverso tempo aspettavo l’uscita di LG G7 e mi sono concesso alcune settimane in più per testarlo e rendermi conto di come fosse veramente. Ci vuole tempo per apprezzare a pieno uno smartphone di questo genere che, non nascondiamolo (parere anche di molti colleghi), è sicuramente sottovalutato. In generale, personalmente, mi pare che la gamma smartphone di LG sia ultimamente poco considerata da parte del consumatore che preferisce – per qualche motivo – spostarsi su altri marchi. Ecco, credo che con G7 si sia arrivati finalmente a una svolta, nonostante ci sia ancora qualcosa che vi vado a spiegare nel corso di questa recensione.

Unboxing

Non perdiamo le abitudini e guardiamo cosa c’è all’interno della confezione di LG G7 ThinQ che riprende esteticamente quelle dei modelli precedenti. Ad accoglierci c’è un pannetto brandizzzto LG (simile a quello che trovate nelle custodie degli occhiali) che non penso sia messo a caso: lo smartphone infatti tende ad attirare parecchie ditate essendo realizzato quasi interamente in vetro. L’alimentatore ha un output da 9V o 5V a 1.8A con tecnologia Fast Charge.

Gradita – data ormai la rarità dell’evento – la presenza di auricolari di ottima fattura, non Bang & Olufsen come su V30, ma molto buoni. Mi è piaciuto anche il cavo che ha un rivestimento in nylon anti-groviglio.

Dispositivo

LG G7 ThinQ è semplicemente ben fatto. Vetro frontale (prevedibile no?), vetro posteriore che cambia sfumatura in base all’inclinazione e metallo sul perimetro, tutto ciò con approvazione secondo gli standard militari e con certificazione IP68 che lo rende a tutti gli effetti impermeabile. Le linee sono molto morbide e troviamo curvature un po’ ovunque, dal retro, agli angoli del display (nella recensione di LG G6 lamentai la non precisione di taglio, mi pare doveroso elogiare LG per aver ascoltato le mie parole ed aver realizzato questa volta una linea di curvatura perfetta).

Porta USB di tipo C (in grado di erogare energia all’occorrenza) e jack per le cuffie si trovano nella parte inferiore insieme allo speaker che sfortunatamente è mono. Tuttavia LG grazie alla tecnologia Boom Box è riuscita ad integrare una funzionalità simile a quella vista in passato in alcuni speaker: tramite la vibrazione interna prodotta dal suono che si diffonde sulla vetro posteriore, poggiando il dispositivo su di una superficie (il lego sarebbe l’ideale per una migliore qualità), questa funge da “amplificatore” e “diffusore” del suono dando sia alla musica che ad una semplice chiamata in vivavoce – pensiamo ad una riunione – quella volume in più e quella pienezza/corposità del suono che manca in qualsiasi altro smartphone anche se stereo. Si percepiscono persino i bassi con chiarezza.

Sul lato destro spunta per la prima volta il tasto di accensione (ben posizionato e pratico da raggiungere), su quello sinistro oltre al classico bilanciere del volume, fa capolino un nuovo tasto dedicato all’Assistente Google che può essere utilizzato sia in modalità Push-To-Talk come classico Walkie Talkie (e in questo caso funziona anche da schermo bloccato), sia con pressione e rilascio come a simulare l’”OK Google” o la pressione prolungata del tasto virtuale Home.

Il retro è una delle cose che mi piace di più di questo LG G7. Nella colorazione “Blue” in nostra dotazione appaiono dei riflessi tendenti al color petrolio e ancora all’azzurro con una punta di verde: insomma, bello. Il design è pulito anche qui, con due loghi serigrafati “LG” e “G7 ThinQ” al centro e, sempre sotto al vetro con dunque zero spessore, il flash LED e l’auto focus laser.

Presente il sensore biometrico che, come anticipato, non funge più da pulsante Home ma solo da riconoscimento delle impronte digitali; è molto veloce in sè, è l’animazione del software a farlo sembrare più lento di quanto non sia.

Non dimentichiamo ovviamente l’ormai classica doppia fotocamera. Questa volta troviamo un sensore principale da 16 MP con apertura f/1.6 e stabilizzazione ottica, e uno secondario grandangolare sempre da 16 MP ma con apertura f/1.9 e un campo visivo (FOV) di 107 gradi, inferiore rispetto a quanto visto negli scorsi modelli. LG ha giustificato questa scelta per questioni di distorsione dell’immagine che, a tutti gli effetti, è assente.

Passiamo al fronte dove spunta il pannello LCD da 6.1” accompagnato anche qui dal notch (che si può nascondere – non sempre – via software) che racchiude una delle migliori fotocamere frontali da 8MP f/1.9, il LED RGB per le notifiche e la capsula auricolare.

Rete
Tecnologia GSM / CDMA / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 153.2 x 71.9 x 7.9 mm
Peso 162 g
SIM Single SIM (Nano-SIM)
Certificazioni IP68, MIL-STD-810G
Batteria 3000 mAh non rimovibile
Display
Tipo IPS LCD
Dimensione 6.1″
Risoluzione 1440 x 3120 pixels, 19.5:9 ratio
Protezione Corning Gorilla Glass 5
Chipset Qualcomm SDM845 Snapdragon 845
CPU Octa-core (4×2.8 GHz Kryo 385 Gold & 4×1.7 GHz Kryo 385 Silver)
GPU Adreno 630
Memoria
SD microSD, fino a 512 GB
Interna 64 GB, 4 GB RAM
Main Camera
Dual 16 MP, f/1.6, 30mm, 1/3.1″ OIS, laser AF 16 MP, f/1.9, 16mm, 1/3.1″, no AF
Video 2160p@30/60fps, 1080p@30/60fps, 720p@240fps
Fotocamera frontale
Single 8 MP, f/1.9
Video 1080p@60fps

Display

Punto di forza di LG G7 ThinQ è sicuramente il display, uno dei più luminosi mai visti. Qualcuno storce ancora il naso quando sente la parola LCD su un top di gamma perché, non possiamo negarlo, i colori dei display AMOLED sono sicuramente più caldi e i neri sono pressoché infiniti e questo sicuramente piace all’occhio umano; tuttavia siamo di fronte al miglior LCD mai visto su uno smartphone che nulla ha da invidiare alla concorrenza, anzi.

Parliamo di un display da 6.1 pollici “FullVision” con una risoluzione di 3120×1440 in un aspect ratio di 19.5:9 dotato come anticipato di un notch di medie dimensioni; il tutto è protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 5.

Ma perché questo display piace così tanto? Perchè riesce ad erogare fino a 1000 nits abbattendo i consumi del 30%. Il nuovo pannello denominato MLCD+ è costituito da quattro subpixel anziché tre: ai classici Red, Green, Blue (RGB) si aggiunge il White (RGBW) che è privo di filtro di colore. Cosa vuol dire questo? Che se in un normale display per produrre il colore bianco vengono applicati i fiiltri di colore ai tre subpixel Rossi, Verdi e Blu spendendo inutilmente energia, avendo a disposizione un subpixel bianco tutto ciò non è più necessario. Si nota infatti come anche l’intera interfaccia utente di LG G7 sia disegnata con colori molto chiari, probabilmente per sfruttare a pieno questa nuova tecnologia.

L’aver aggiunto un subpixel ad una matrice intera RGB comporta sicuramente una riduzione della definizione dell’immagine (dove prima ci stavano 3 subpixel ora devono starcene 4), ma come sappiamo abbiamo ormai raggiunto una risoluzione tale (siamo ai livelli del QHD) che l’occhio umano non riesce certamente a distinguere tale differenza in poco più di 6 pollici, anzi: ne apprezza i benefici.

Per essere meno tecnici e più “terra terra”, LG G7 ha un display perfettamente visibile in qualsiasi condizione e da il meglio di se sotto la luce diretta del Sole dove la luminosità viene aumentata al massimo possibile rendendo la leggibilità senza eguali. La riproduzione dei colori è ottima, ovviamente – ripeto – non possiamo contare su neri profondi come un OLED, ma non è un difetto.

Lato software abbiamo a disposizione una moltitudine di settaggi all’interno dell’apposito tab nelle impostazioni tra cui i più significativi sono sicuramente l’ampia personalizzazione del display Always On (notare la presenza di questa funzionalità su un LCD), la risoluzione dello schermo a scelta tra Bassa, Normale ed Elevata (in breve HD, FHD e QHD), la taratura del colore dello schermo (5 modalità tra cui scegliere più una esperto dove giocare con Saturazione, Tonalità e Nitidezza. Presente anche la modalità confort che ingiallisce lo schermo o lo rende monocromatico. Il notch può essere mantenuto attivo o nascosto: in quest’ultimo caso abbiamo inoltre la facoltà di scegliere tra due diverse curvature per gli angoli superiori e se applicare un colore predefinito alla barra delle notifiche (chiamata New Second Screen). Personalmente ormai tengo la tacca attiva su tutti gli smartphone, sicuramente dovremo conviverci per qualche anno, basta farci l’abitudine. Quella di LG è ben fatta.

Fotocamera

Solitamente parlo poco della fotocamera frontale degli smartphone in quanto semplicemente per me è completamente inutile, ma nel 2018 vuoi non fartelo un selfie? Ecco, LG ha migliorato di molto il comparto frontale introducendo un sensore da 8 MP che svolge un ottimo lavoro. E’ disponibile anche una modalità ritratto ma non è sempre molto precisa nel realizzare l’effetto bokeh.

Sul retro troviamo due sensori da 16 Megapixel, il primo (in ordine verticale) è il principale con apertura f/1.6 e OIS, il secondo è l’ormai noto grandangolare che, come anticipato, riduce il suo campo visivo a 107° guadagnando però la totale assenza di distorsione. 16 Megapixel anche per la seconda lente ma apertura f/1.9.

Parlando di risultati, LG G7 ThinQ in quanto top di gamma non ha nulla da invidiare alla concorrenza: gli scatti sono ottimi di giorno e molto buoni in notturna, resta un po’ di rumore di troppo ma è sempre difficile in queste circostanze. Tuttavia è disponibile un’apposita modalità denominata “super luminosa” che si auto propone (o auto attiva a seconda di come è impostata) icon un’icona sull’interfaccia quando viene rilevata una scena particolarmente scura. I tempi di esposizione restano gli stessi ma il risultato è convincente, merito dell’AI. Si perché anche LG si è spostata ormai sull’Intelligenza Artificiale che, come di consueto, rileva automaticamente che cosa si sta inquadrando e va ad impostare i migliori settaggi di scatto: in circostanze normali l’intervento software si nota veramente molto poco (il che non è per forza un aspetto negativo).

Qui trovate un esempio di come la modalità “Super Luminosa” funzioni su LG G7 ThinQ.

Gli scatti effettuati con la lente grandangolare sono altrettanto di ottima qualità che risulta un po’ inferiore con scarsa luminosità per la composizione della lente e l’apertura f/1.9. Resta comunque nuovamente la più “utile” implementazione di una doppia fotocamera, mi capita più spesso di scattare in grandangolo che in normale.

Di seguito alcuni scatti con lente normale e grandangolare a confronto.

Anche in verticale si può apprezzare l’utilità della lente grandangolare

Una cosa che mi è piaciuta particolarmente è il pulsante di messa a fuoco manuale che compare ogni qualvolta si tocca lo schermo per spostare il punto di auto-focus, è molto utile in quelle circostanze in qui la messa a fuoco deve essere particolare (o diversa da quella automatica) ma non si ha la necessità di accedere alla modalità Pro per una cosa così banale. Brava LG.

E’ possibile scattare in 4:3 sfruttando tutti i 16 MP a disposizione raggiungendo una risoluzione di 4656×3492 o spostarsi sull’intero utilizzo del display Full Vision scattando foto da 10 MP a 18.9:9. L’HDR è automatico.

La modalità manuale è una delle più complete mai viste: oltre ai tradizionali settaggi di apertura, fuoco, esposizione ecc..abbiamo l’icona Graphy che ci consente di selezionare alcuni scenari manualmente che andranno ad impostare i corretti settaggi sulla fotocamera per realizzare lo scatto perfetto. Ne abbiamo una decina preinstallati, per aggiungerne altri è sufficiente scaricare dal Play Store l’applicazione gratuita Graphy.

Parlando Pro, G7 ThinQ eredita dalla serie V la modalità manuale per la registrazione di video che contiene tutti i settaggi standard visti anche per le foto, ma con l’utilissima indicazione in tempo reale dei canali L e R dei due microfoni (o di uno collegato tramite la porta jack da 3.5 mm). E’ inoltre disponibile la modalità Cine Video che ci permette di realizzare video cinematografici con 16 particolari effetti e filtri e l’opzione Point Zoom che consente di eseguire uno zoom “morbido” in un’area da noi evidenziata durante la ripresa.

Per i video è possibile raggiungere la risoluzione 4K in 16:9 a 60 fps (assente su molti top di gamma), ma la più tradizionale Full HD a 60 fps guadagna la stabilizzazione dell’immagine.

Vi lascio con alcuni scatti realizzati da LG G7 ThinQ in diverse condizioni.

Qui gli scatti di notte.

Software

LG G7 ThinQ è dotato dell’ultima release di Android 8.0 e verrà aggiornato nel breve periodo ad Android 9 Pie. L’interfaccia utente non è stata stravolta rispetto a quella vista in precedenza su LG G6 ma d’altronde, squadra che vince non si cambia. Si perché LG fa parte di quelle case produttrice che mettono significativamente mano all’interfaccia utente di Android ma, tra queste, è quella che riesce a mantenere secondo me di più una pulizia che ripaga in fluidità nel corso del tempo. Utilizzando infatti a fondo e per diverso tempo G7 ThinQ, raramente mi sono trovato di fronte a situazioni di impuntamento o, peggio ancora, di freeze completi. I 4GB di RAM certo non stanno larghi in quanto le app di oggi richiedono sempre più risorse, forse sarebbero stati apprezzati un paio in più per una longevità migliore, ma nell’utilizzo attuale sono più che sufficienti.

Per quanto concerne la citata LG UX, una rinfrescata ogni tanto non fa mai male, certamente, ma per ora credo che LG abbia trovato la sua stabilità e ritengo giusto mantenerla il più possibile. Sono poche le modifiche apportate, qualche menu è stato alleggerito e qualche applicazione di sistema leggermente ridisegnata: insomma, nulla di significativo ma tutto funzionante alla grande.

Sembrerà una cosa per molti di poco conto, ma LG G7 ThinQ ha la migliore vibrazione che io abbia mai provato. Sia nell’interazione con l’interfaccia sia durante la digitazione ho sempre trovato piacevolissimo il feedback tattile percepito cosa che spesso non succede e sono costretto a disattivarlo. Sono queste piccole cose che fanno apprezzare uno smartphone nell’utilizzo quotidiano.

Batteria

La batteria è da soli 3000 mAh ed è necessario scrivere “soli”. Non sempre si riesce ad arrivare fino a sera con tranquillità ma, parlando con le persone interne ad LG, è stato detto che l’autonomia non era una priorità per questo prodotto. Certo fa strano sentirselo dire quando il mercato richiede quasi esclusivamente di poter ricaricare il meno possibile lo smartphone, ma tant’è. LG ha puntato su tanti altri aspetti sacrificando il discorso autonomia che ha certamente contribuito a mantenere dimensioni contenute e un peso veramente irrisorio. Tuttavia è bene non dimenticare che la tecnologia Fast Charge di cui è dotato l’alimentatore funziona veramente bene e garantisce una ricarica rapida efficace grazie alla porta USB Type C.

Conclusioni

Concludendo, questo LG G7 ThinQ mi è veramente piaciuto e in particolar modo mi ha colpito la maneggevolezza in senso “fisico” dovuta a peso e dimensioni e in senso “virtuale” per la semplicità e reattività che ha dimostrato in queste settimane di test. Altro punto a favore è sicuramente il comparto audio con l’innovativa tecnologia Boom Box, il DAC dedicato per l’ascolto in cuffia e l’annessa porta jack che è sempre più rara. La fotocamera resta come detto la migliore implementazione, la più utile grazie alle infinite possibilità che apre l’avere una lente grandangolare di questo livello, mentre per quella normale non c’è nulla da invidiare alla concorrenza. Ottimo il display con la modalità “super luminosa” per l’utilizzo sotto la luce diretta del Sole. Di batteria ne abbiamo parlato ed è logico aspettarsi e pretendere un miglioramento con i prossimi modelli della serie V e G che verranno.

Il prezzo di lancio iniziale (e ancora proposto dai negozi tradizionali) è di 849€ in colorazione New Aurora Black e New Moroccan Blue. A questo prezzo è difficile consigliarlo, ma online ha già perso 250/300€ e inizia ad essere un vero affare.

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