Motorola Nexus 6: la recensione

11 Febbraio 2015107 commenti

Come ogni anno, anche l’ultimo Nexus è finalmente arrivato; questa volta Google ha cambiato decisamente le politiche per il googlefonino per eccellenza abbandonando lo smartphone da fascia media con ottime caratteristiche ad un prezzo non superiore ai 350€ come accaduto fino al 2013, per passare ad un phablet con caratteristiche (e prezzo….) da top di gamma. Dopo averlo provato per alcune settimane, vi proponiamo la nostra recensione del nuovo Motorola Nexus 6.

Dimenticatevi Nexus One, Nexus S, Galaxy Nexus, Nexus 4 e Nexus 5; dimenticatevi i terminali economici pensati per i developer Android: compatti, sufficientemente prestanti e abbastanza economici. Con l’avvento di Motorola, in casa Google sono cambiate le carte e il nuovo Nexus 6 è il primo vero Nexus che sfida la concorrenza del momento.

Unboxing

IMG_20150208_232028_1

Ancora una volta Google ha modificato la confezione di vendita del proprio Nexus, ora in versione bianca con due fasce rosse sui lati e il numero 6 inciso al centro. All’interno della confezione troviamo subito il telefono che si alloggia sopra al classico cofanetto contenente le istruzioni rapide e la spilletta per estrarre il carrellino della Nano SIM. Più sotto troviamo il caricatore Motorola Turbo Charger in grado di ricaricare rapidamente il Nexus 6 grazie all’elevato amperaggio e, nella confezione che abbiamo ricevuto da Amazon Francia, anche un paio di auricolari in-ear di Motorola.

Il dispositivo

La parte frontale è occupata dall’immenso display da 5,96 pollici con risoluzione Quad HD (QHD – 2560x1440p) e una densità di pixel pari a 493 ppi, che occupa circa il 74,1% della superficie. Lo spazio rimanente interessa una coppia di speaker stereo nella parte alta e bassa – uno è anche microfono per le chiamate – e la fotocamera anteriore da 2MP oltre ai sensori di luminosità e prossimità. Anche se non è attivo ma è gestibile una volta eseguita la procedura di root del terminale, sotto allo speaker superiore è presente un LED di notifica.

20150209_133146wtmk

Mentre il lato sinistro è completamente pulito, su quello destro troviamo il bilanciere del volume e il pulsante di accensione con una finitura zigrinata.

20150209_133123wtmk

Inferiormente troviamo la porta Micro USB con connettività Slim Port; superiormente lo slot per la Nano SIM e l’uscita audio jack da 3.5 mm.

20150209_133113wtmk

La scocca posteriore è realizzata in plastica ed è caratterizzata dall’ormai classico fregio con il logo Nexus. La fotocamera da 13 Megapixel con stabilizzatore ottico è circondata da un anello trasparente nel quale sono racchiusi due flash LED e un secondo microfono per la riduzione dei rumori di sottofondo; più in basso è presente anche il terzo.

20150209_133248wtmk

Parlando di ergonomia, bisogna tenere in considerazione le dimensioni e il peso di questo dispositivo che gli donano la denominazione di phablet: parliamo di 159.3 x 83 x 10.1 mm per un totale di 184 g. L’utilizzo con una mano risulta difficoltoso sopratutto quando cerchiamo di scrivere un messaggio o di selezionare certe icone situate nella parte alta/sinistra del display; il telefono è continuamente costretto a muoversi sulla mano per consentire alle nostre dita di raggiungere i punti più lontani e questo può comportare cadute accidentali. Personalmente sono abituato da sempre a tenere un mignolo nella parte bassa del dispositivo in modo da aumentare la stabilità e ridurre la possibilità di cadute; 184 grammi però si sentono. Molto buona comunque la qualità costruttiva, le plastiche sono ben sigillate tra loro e non si notano scricchiolii o parti “scomposte”.

Sistema operativo Android 5.0 Lollipop
Processore Krait 450 quad core da 2,7 GHz (Qualcomm Snapdragon 805)
RAM 3GB
Memoria interna 32/64GB
Display 5,96″ AMOLED
Risoluzione QHD 2560 x 1440 (493 ppi)
Fotocamera posteriore 13 MP con stabilizzatore ottico
Fotocamera anteriore 2 MP
Batteria 3220 mAh (ricarica wireless)
Dimensioni 82,98 x 159,26 x 10,06 mm
Peso 184

Teardown

I colleghi di iFixit, come di consueto, hanno effettuato un teardown completo del Motorola Nexus 6 che ha ottenuto un buon 7/10. Uniche note negative sono il vetro che è incollato al display come sulla maggior parte dei dispositivi di ultima generazione e alcuni componenti come la porta Micro USB, lo slot per la SIM o lo speaker che sono saldati direttamente sulla scheda madre e risultano dunque più difficili da sostituire.

Positiva la presenza di molte viti che evita dunque l’utilizzo di biadesivo e migliora la robustezza complessiva del telefono.

Display

Il display di questo Nexus 6 misura, come anticipato, ben 5,96″. Si tratta di un Amoled con risoluzione Quad HD che conta ben 493 ppi. Ottima la resa dei colori che risultano bilanciati e non troppo freddi trattandosi di AMOLED. L’angolo di visuale è praticamente a 180° sia in orizzontale che in verticale.

20150209_133552wtmk

Come sappiamo, la caratteristica di questi tipi display a led è la capacità di riprodurre il nero in maniera pressoché perfetta, tanto che al buio sembra quasi che lo schermo sia completamente spento in certi punti. Per questo, Motorola ha adottato – già dai primi dispositivi dello scorso anno – l’Active Display, un particolare sistema di notifica che mostra messaggi, chiamate e avvisi senza toccare il dispositivo e sfruttando al minimo la batteria visualizzando le immagini in bianco e nero. Non appena muoveremo il dispositivo dalla superficie sulla quale è appoggiato, il display si illuminerà (mantenendo lo sfondo completamente nero) mostrandoci le notifiche ricevute oltre che l’orario, la data e la prossima sveglia impostata. Ogni notifica può essere dismessa con uno swipe verso destra o sinistra, oppure aperta con un doppio tap su di essa. Pur essendo personalmente abituato ad un LED i notifica, non ne sento la mancanza: anzi. Poter semplicemente prendere in mano il telefono senza premere nessun tasto e conoscere se ho notifiche in sospeso è veramente comodo. Il LED sappiamo che è comunque presente sotto allo speaker alto ed è attivabile una volta ottenuti i permessi di root come il double tap to wake che consente di attivare il dispositivo con un doppio tap sul display.

Fotocamera

20150209_133229wtmk

Il Nexus 6 monta una fotocamera posteriore da 13 Megapixel dotata di stabilizzatore ottico e due flash LED posizionati a sinistra e a destra dell’obiettivo all’interno dell’anello trasparente che identifica i dispositivi Motorola del 2014; tuttavia la luce non si diffonde all’interno del cerchio in modo da creare una sorta di unica fonte di luce circolare, ma resta circoscritta ai LED stessi.

L’applicazione fotocamera è quella sviluppata da Google e che possiamo trovare gratuitamente sul Play Store, personalmente la trovo fantastica per quanto riguarda le panoramiche, ma complessivamente povera di impostazioni, effetti o automatismi. Seppure presente in modalità manuale, sento la mancanza dell’attivazione automatica dell’HDR+ a discrezione del software, funzione che ho apprezzato su LG G3. Google dovrebbe concentrarsi a mio avviso sullo sviluppo di un’applicazione fotocamera da top di gamma ricca di funzioni. Nonostante ciò, gli scatti sono molto buoni in ogni circostanza.

Screenshot_2015-02-10-23-09-45-s

Sempre in ambito software, l’applicazione fotocamera consiste di scattare foto durante la registrazione di un video; questo priva però la possibilità di modificare la messa a fuoco in fase di registrazione che, in ambienti poco luminosi, potrebbe non essere precisa. Rimanendo in ambito video possiamo finalmente affermare che la qualità dell’audio in entrata è ottima anche in condizioni veramente estreme.

Complessivamente abbiamo dunque un hardware potente che fatica però ad applicarsi a causa del software che tende a “castrarlo” – passatemi il termine – delle sue capacità.

Software

Nexus 6 viene venduto con a bordo Android Lollipop 5.0 (subito aggiornato alla versione 5.0.1) che porta con sé tante novità che vi mostriamo di seguito.

Trattandosi di un major update, l’intera interfaccia è stata ridisegnata in completo stile Material Design. Partendo dal generale, tutto risulta molto più fluido, le animazioni e le transizioni sono aumentate all’interno delle app e del sistema stesso. Google ci aveva già deliziato negli scorsi mesi ridisegnando alcune applicazioni come Gmail, Calendario ed Hangouts, ed ora che il pacchetto è al completo, la fruizione dei contenuti è davvero veloce e piacevole.

La schermata di blocco è stata ridisegnata, rimangono assenti gli shortcut personalizzabili nella parte inferiore (cosa che molte case produttrici stanno aggiungendo) ma non mancano l’accesso rapido a telefono e fotocamera con uno swipe verso destra o sinistra.

Screenshot_2015-02-08-14-47-28-s

Se impostiamo un PIN, una sequenza o un qualsiasi metodo di sblocco schermo che non sia il semplice swipe senza protezioni, potremo salvare alcuni “dispositivi bluetooth fidati” i quali, se connessi allo smartphone, bypasseranno il blocco consentendoci di accedere direttamente alla home del telefono. Questa opzione è denominata Smart Lock e funziona anche con luoghi vicini o volti conosciuti: potremo dunque impostare che, per esempio, a casa e a lavoro non è necessario utilizzare nessun PIN.

scr1 scr2

In basso troviamo i tre pulsanti Indietro, Home e Multitasking (anch’essi ridisegnati), quest’ultimo è in realtà una vera e propria lista di tutte le applicazioni recenti che non si azzera nemmeno allo spegnimento del telefono.

La barra delle notifiche è ora espandibile due volte vero il basso: con un primo swipe si accede alle notifiche, con il secondo (o con due dita direttamente) abbiamo a disposizione alcuni toggle rapidi che ci consentono di gestire il comparto reti, la rotazione, la torcia, la luminosità automatica e accedere rapidamente a orologio, statistiche della batteria e impostazioni. Nell’angolo in alto a destra è presente la nostra immagine profilo di Google, toccandola potremo cambiare utente (altra funzione inserita dopo averla già vista lo scorso anno sui tablet Android a partire da KitKat).

Screenshot_2015-02-08-14-54-53-s Screenshot_2015-02-08-14-55-04-s

Il launcher non cambia particolarmente: le schermate home sono tutte fruibili verso destra, mentre a sinistra è presente Google Now che non ha subito cambiamenti funzionali o grafici dedicati a Lollipop se non per la funzione di attivazione anche a schermo spento o in qualsiasi schermata tramite il classico comando “OK Google” che è impostabile il proprio timbro di voce; il riconoscimento è molto preciso in ambienti non troppo rumorosi, diventa invece un po’ difficoltoso all’aperto o in auto se c’è un po troppa confusione.

Screenshot_2015-02-07-01-04-04-s Screenshot_2015-02-07-01-03-47-s

Tenendo premuto al centro della Home si accede alla selezione degli sfondi, dei widget (scomparsi dall’App Drawer) e alle impostazioni di Google Now. La griglia delle app è ora un 4×6 a sfondo bianco con scorrimento orizzontale.

Anche le impostazioni di sistema ora sono a sfondo bianco ma con dettagli verdi per quanto riguarda icone e font; non si notano modifiche se non l’introduzione di un nuovo modo di gestire le notifiche: se prima abbassando tutto il volume arrivavamo automaticamente alla modalità vibrazione e con un ulteriore scatto verso il basso entravamo in modalità muto (ne suono, ne vibrazione), ora tutto ciò è cambiato e mi ci è voluto un po per abituarmici.

Il passaggio da suoneria a vibrazione è rimasto invariato, ma non esiste più la possibilità di passare direttamente al muto totale; sono state aggiunte però tre categorie di notifiche:

  1. Tutte
  2. Priorità
  3. Nessuna

Selezionando Tutte, ogni notifica ci verrà mostrata e riceveremo un avviso acustico (o solo vibrazione a seconda delle impostazioni del volume), con Priorità riceveremo solamente quello che abbiamo segnalato come “importante”: di default è selezionato Eventi, Promemoria e Chiamate, è possibile aggiungere anche i messaggi (Hangouts, SMS, Whatsapp) e specificare il mittente autorizzato. Se invece selezioniamo Nessuna sarà come avere un lettore MP3 da 6 pollici: non ci verranno notificate chiamate, messaggi, email, avvisi e nemmeno le sveglie. E’ inoltre possibile impostare, ad esempio, che da lunedì a venerdì le notifiche siano limitate a quelle con priorità dalle 8 alle 18 proprio come una sveglia.

Navigando poi in Impostazioni -> Suoni e Notifiche -> Notifiche app, potremo scegliere nel dettaglio quale applicazione può mostrarci le notifiche e in che situazione (anche in modalità Priorità).

Se stiamo utilizzando il dispositivo e riceviamo una notifica, questa ci verrà mostrata in alto in un pop up che da tempo molti utenti avevano richiesto; tuttavia a volte può dare fastidio (soprattutto se stiamo giocando o guardando un video) e possiamo eliminarlo con uno swipe a sinistra o a destra, questo comporterà però anche l’eliminazione dell’icona dalla barra delle notifiche, dunque dovremo ricordarci noi che cosa abbiamo ricevuto e da chi per poterlo poi recuperare; sinceramente avrei preferito che restasse un’icona in più.

Inutile parlare di browser e applicazioni di galleria o riproduzione musicale in quanto nulla è cambiato e le app Chrome, Foto e Play Music sono fruibili già da diversi mesi (alcune da anni) sul Play Store.

Nexus è da sempre sinonimo di Android stock, puro, come mamma Google l’ha pensato. Tuttavia, con un display da 6 pollici in mano, sarebbe stata gradita qualche aiuto in più per l’utilizzo con una mano di un phablet come il Nexus 6.

Batteria

Nexus 6 monta una batteria da 3220 mAh che supporta la ricarica Wireless. L’autonomia non ci ha ne sorpreso ne deluso: ci aspettavamo di arrivare a fine sera senza problemi e siamo sempre riusciti nella nostra “missione” senza limitare mai il nostro utilizzo o spegnere WiFi, GPS e altro. La ricarica tramite il caricatore Turbocharger è davvero rapida e, in casi di emergenza, consente di recuperare un bel po di autonomia in poco tempo.

Conclusioni

Google ha voluto stravolgere le strategie della propria gamma di smartphone lanciando un phablet da 6 pollici con caratteristiche da top di gamma al prezzo di partenza di 650€; tutto ciò non era mai capitato: Nexus era sinonimo di dispositivo per sviluppatori, smanettoni, hardware medio-alto e prezzi contenuti, mai superiori ai 350€ negli ultimi anni. Personalmente sono contento di avere finalmente tra le mani un Nexus top di gamma capace di dare del filo da torcere ai più diretti rivali come il Note 4. Sono rimasto soddisfatto dall’hardware al 90%, il 10% mancante è per la batteria che poteva essere un pelo più capiente date le dimensioni del dispositivo; il software purtroppo ha ancora qualcosa che non va, capita che si riavvii da solo o che l’interfaccia tenga a laggare; peccato anche per l’applicazione fotocamera che non è stata rivista minimamente ed è rimasto spoglia di molte utili funzioni che possiamo trovare sugli altri dispositivi. Come anticipato, il prezzo di lancio è di 650€ sul Play Store italiano nella colorazione Blu o Bianca; altrove è già disponibile a 100 o 200 euro in meno.

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com