Chuwi Vi10 Plus: la recensione

15 Settembre 201617 commenti

Chuwi è un'azienda cinese famosa nel mercato dei tablet e ci ha consentito di recensire finalmente il nostro primo prodotto che fa utilizzo del nuovo Remix OS 2.0. Andiamo a vedere come se la cava Chuwi Vi10 Plus. Premessa: la recensione tiene di conto anche di utenti occasionali e di figure professionali, non necessariamente avvezzi alla tecnologia.

UNBOXING

 

Come al suo solito Chuwi ha scelto un packaging estremamente spartano e compatto che contiene esclusivamente il tablet, il caricabatterie ed il cavo USB Type-C. Ci è stata fornita anche la tastiera magnetica che, questa volta, funge anche da rivestimento e da supporto per il tablet stesso. Il rivestimento è stato realizzato in microfibra quindi la polvere accumulata è una garanzia. L’aggancio magnetico non offre molta superficie su cui far leva, quindi l’apertura non è il massimo. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provare la Chuwi HiPen.

IL DISPOSITIVO

Ancora una volta Chuwi non delude per quanto concerne i materiali utilizzati per l’assemblaggio dei suoi tablet, optando per una solida lega metallica, forse un po’ troppo scivolosa ma decisamente gradevole al tatto. I bordi sono smussati in modo tale da fornire una presa confortevole.IMG_20160907_170758Sulla facciata troviamo lo schermo da 10.8″ dalla risoluzione di 1920×1280, la fotocamera frontale, il sensore di luminosità ed il tasto home touch col logo di Windows, nonostante la versione fornitaci non supporti il dual boot.
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Sul retro del dispositivo c’è la fotocamera posteriore ed i classici marchi Chuwi ed Intel.
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Sul lato superiore ci sono il pulsante di alimentazione ed il bilanciere del volume.
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Sul lato inferiore ci sono gli ingressi per i supporti e per il connettore della tastiera magnetica.
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Sul lato sinistro si trovano tutti i connettori del dispositivo ovvero jack 3.5mm, micro USB, micro HDMI, Type-C e TF Card. Vi è inoltre uno speaker.
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Sul lato destro vi è solamente uno speaker.

Di seguito la classica tabella delle specifiche:

Sistema Operativo Remix OS 2.0
Processore Intel Cherry Trail Z8300 64bit Quad Core @1.44 GHz
GPU Intel HD Graphic(Gen8)
RAM 2 GB
Memoria interna 32 GB espandibile tramite microSD fino a 128 GB
Display 10.8″ 1920 x 1280
Batteria 8400 mAh
Fotocamera posteriore 2 MP
Fotocamera anteriore 2 MP
Peso 686 g
Dimensioni 27.64 x 18.48 x 0.88 cm

DISPLAY E AUDIO

Come già detto il display di Vi10 Plus ha una grandezza di 10.8” e dispone di una risoluzione di 1920×1280. Purtroppo il rapporto dello schermo di 3:2 non è il massimo per la riproduzione di contenuti multimediali dato che, avendo questi per standard un rapporto di 16:9, si mostrano provvisti di bande nere orizzontali.
Mi sento di fare un paragone con il Chuwi HiBook che ho recensito in precedenza: in quel caso il display era uno dei punti deboli dato che i colori scuri non erano particolarmente intensi, per questo motivo era estremamente fastidioso il riflesso percepito durante la visione. Fortunatamente questo problema non si verifica con Vi10 Plus, che è in grado di fornire una buona resa visiva anche a bassa luminosità. Tuttavia il discorso cambia quando lo si utilizza all’esterno: questo infatti non riesce a fornire lo stesso grado di qualità e l’usabilità stessa ne rimane vittima.

Per quanto riguarda gli speaker c’è molto poco da dire oltre che la qualità è buona e la potenza è ottima. Forse sarebbe stato meglio posizionarli nella parte alta dei lati, ma suppongo sia una preferenza soggettiva.

FOTOCAMERA

Le fotocamere sono il punto più basso del dispositivo, essendo queste estremamente scadenti. Entrambe infatti dispongono di una risoluzione di 2 MP e sono prive di qualunque feature di sorta, quale il touch to focus. Gli scatti ne risultano chiaramente pessimi e, per un tablet che potrebbe potenzialmente essere utilizzato per fini professionali, sarebbe stato opportuno che fosse dotato di una fotocamera frontale decente, in caso di videoconferenze.
Non stupisce che l’applicazione delle fotocamera non abbia subito la minima alterazione da parte di Chuwi.

SOFTWARE

Screenshot_2016-09-02-11-15-24Ecco il punto forte della recensione: Remix OS 2.0. Questo sistema operativo stravolge il normale funzionamento di Android, traendo ispirazione dai sistemi operativi da desktop e, appunto, remixando i due concetti.
Il sistema operativo è veloce e stabile, ma non privo di qualche difetto. Ad esempio sarebbe utile un tutorial introduttivo che consenta agli utenti Android di effettuare una transizione piacevole tra un sistema operativo e l’altro. L’assenza di questo potrebbe essere un deterrente per l’acquisto di dispositivi che ne fanno uso. Sia chiaro, per la maggior parte delle cose un sano trial&error consente di prendere dimestichezza con l’interfaccia, ma mi ci è voluto lo stesso più tempo di quanto sia accettabile per imparare a chiudere le applicazioni. Infatti ci sono tre metodi per farlo: tenere premuto e trascinare fuori dalla taskbar le icone delle applicazioni, premere il pulsante “indietro” in alto a sinistra finché non si esauriscono le pagine da scorrere e premere sulla croce in alto a destra classica di Windows. A complicare ancora di più le cose c’è il fatto che con alcune applicazioni tutti e tre i metodi sono praticabili, mentre con altre solamente uno. In questo caso sarebbe stato meglio un metodo unificato, piuttosto che un mix di possibilità.

La schermata iniziale di Remix OS presenta una taskbar che ricorda quella di Windows 10 sia per colori che per forme, e consente di gestire i vari aspetti generali del sistema operativo quali luminosità, volume, bluetooth, batteria, data, etc. Questa, assieme al menu delle notifiche presente sulla taskbar stessa, mira chiaramente a rimpiazzare il menu dei tile di Android.
Invece al posto del classico menu di start di casa Microsoft troviamo il drawer delle app tipico di Android. Da qui è possibile lanciare un’applicazione, effettuare una ricerca, riordinare le applicazioni per nome, data di installazione e frequenza d’utilizzo ed infine accedere al menu di spegnimento.
Oltre a questi ci sono le classiche pagine home di Android, che tuttavia non consentono di nascondere le applicazioni, costringendo l’utente a creare cartelle per ridurne il numero a schermo.
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Lo store parallelo a quello di Google, il Remix Central, è il punto più debole del sistema operativo in quanto comprende esclusivamente le app raccomandate dal team di sviluppo e non consente di vederne le specifiche. Tutto ciò che si può fare è leggere il nome dell’applicazione, visualizzarne la thumbnail e scegliere se scaricarla. Il processo di installazione è migliorabile dato che non si preoccupa di eliminare l’apk appena scaricato e lascia l’onere all’utente, che deve andarselo a cercare tramite il file manager dato che non è possibile eliminare file tramite l’applicazione Downloads.

Piacevole sorpresa il file manager che riprende lo stile grafico di Nautilus, il file manager presente sul desktop environment Gnome 3, compatibile con sistemi operativi GNU/Linux. Il funzionamento ne risulta estremamente semplice ma ricco di funzioni. Sorpresa sicuramente meno piacevole è stata trovare un file audio di test del dispositivo lasciato da Chuwi. Cosa di poco conto ma sono i dettagli che ti fanno inquadrare un’azienda.
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L’applicazione delle impostazioni contiene all’incirca gli stessi menu classici di Android ma riorganizzati con un’altra interfaccia. Ancora una volta il lavoro svolto dal team di Remix OS è spartano ed intuitivo, con l’unico tasto dolente riguardante la responsività, che non è sempre il massimo durante la navigazione di questo menu.

Il software per i benchmark scelto è GeekBench 3/4 (l’ultima versione non supporta il benchmark della batteria) e sono stati effettuati i benchmark sulla CPU, sulla GPU e sulla batteria. I risultati sono decisamente buoni e dimostrano che Intel è riuscita a perfezionare i propri chipset Atom, una volta etichettati come non particolarmente potenti. La durata della batteria è ciò che colpisce di più in Vi10 Plus, con un’autonomia superiore alle 9 ore a schermo acceso grazie alla sua capacità di 8400 mAh. Ciò ha richiesto chiaramente un compromesso sul peso del tablet, che supera il mezzo chilogrammo. Inoltre una ricarica completa richiede almeno 5 ore con il caricabatterie da 3A fornito.

Il trasferimento degli screenshot non è stato tanto semplice quanto ci si sarebbe potuti aspettare, dato che Windows 10 è riuscito a riconoscere e ad installare il driver di Vi10 Plus ma è stato necessario un passaggio ulteriore per farlo funzionare, ovvero l’installazione manuale del driver MTP.

CONCLUSIONI

Chuwi Vi10 Plus è un prodotto che mi ha colpito con le sue prestazioni buone, grazie sicuramente anche al sistema operativo ottimamente ottimizzato, e con la sua batteria estremamente capiente. L’unico difetto hardware che ho riscontrato è relativo allo schermo che saltuariamente si è acceso da solo quando collegato alla tastiera. Attualmente è in vendita su GearBest a meno di 120 €, prezzo sicuramente ottimo per questo dispositivo.

Cosa ci è piaciuto:

  • Performance solide
  • Batteria capiente
  • Qualità dei materiali
  • Prezzo conveniente

Cosa non ci è piaciuto:

  • Accensione saltuaria dello schermo
  • Connessione USB non automatizzata
  • Difficoltà d’approccio al sistema operativo
  • Remix Central
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