Google risarcirà con 19 milioni di Dollari gli utenti i cui figli abbiano inconsapevolmente effettuato acquisti in-app tramite applicazioni presenti su Play Store: questa la conclusione della vicenda che ha visto Big G contrapporsi alla Federal Trade Commission, l’ente statunitense per la tutela dei consumatori.
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La versione web del Google Play Store segnala ora le applicazioni con acquisti in-app
Siete giocatori accaniti e/o vi piace scaricare e provare molte applicazioni, ma odiate il recente utilizzo spropositato degli acquisti in-app? C’è una buona notizia per voi. Google ha aggiornato il sito web del Google Play Store, il quale ora vi avvertirà se l’applicazione che state per scaricare contiene acquisti in-app.
Regno Unito, nuove regole per gli acquisti in-app
Come sappiamo, il modello freemium e il meccanismo degli acquisti in-app sono in rapida diffusione, con tutti i vantaggi e i rischi connessi. A un anno dall’inizio di un’inchiesta nata da un caso-limite, l’Office of Fair Trading ha deciso di introdurre nuove regole per limitare il rischio di spiacevoli sorprese.
Gli utenti iOS ed Amazon spendono di più per acquisti in-app rispetto agli utenti Google Play
Flurry ha rilasciato gli ultimi dati riguardanti le ricerche di mercato riguardanti i grandi market dei sistemi operativi maggiormente diffusi, cioè Android ed iOS. La ricerca ha messo a confronto i tre grandi market del settore mobile, cioè l’App Store di iOS, l’App Store di Amazon ed il Google Play di Android, e sembra che gli utenti maggiormente propensi ad acquistare contenuti in-app siano quelli iOS ed Amazon.