Come saprà chi ha seguito sulle nostre pagine la cronaca del grottesco viaggio che ha portato all’adeguamento delle tariffe dell’equo compenso (questo post può essere utile a rinfrescarsi la memoria), tra i cavalli di battaglia dei favorevoli al decreto figurava l’argomentazione che gli aumenti dovuti fossero in realtà a carico dei produttori, e che per l’utente finale un aumento del 400% delle tariffe su uno smartphone avrebbe fatto poca differenza. Non abbiamo mai creduto troppo a questo discorso, non ci sbagliavamo. Leggi il resto …
Antitrust: il peso dell’equo compenso dev’essere specificato nei prezzi di smartphone e tablet
Degli aumenti delle tariffe dell’equo compenso abbiamo diffusamente parlato negli scorsi mesi e giorni. Torniamo a parlarne per segnalare la posizione dell’Antitrust in merito: secondo l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato, nei prezzi di smartphone, tablet e prodotti interessati dovrebbe essere specificato l’ammontare dell’equo compenso: ma non ci era stato detto che dovevano essere i produttori a pagare?
Equo compenso, ecco il decreto: tasse in rialzo anche su smartphone e tablet
Niente da fare: ci sono state aspre proteste, discussioni, ripensamenti, è persino cambiato il ministro, ma come spesso succede, in Italia alcuni provvedimenti volti alla difesa di determinati orticelli vanno approvati senza se e senza ma, nonostante da più parti ne venga evidenziata senza tema di smentita l’assurdità e l’anacronismo. Come avrete capito, l’aumento delle tariffe dell’equo compenso non ci è piaciuto nemmeno un pò.
Equo compenso: si decide dopo Pasqua e intanto spuntano le cifre
Della vicenda relativa all’adeguamento dell’equo compenso abbiamo diffusamente parlato negli scorsi mesi: criteri di definizione bislacchi ed evidenti benefici che la Siae ne trarrebbe avevano portato l’allora ministro Bray ad allungare i tempi, ma il prossimo 23 Aprile un incontro tra ministro, consumatori, Siae e produttori porterà alla decisione finale. Intanto, salta fuori la documentazione relativa agli aumenti dei prezzi di smartphone e tablet che l’adeguamento provocherebbe.
Equo compenso, Paoli torna all’attacco: “I produttori devono pagare”
Continua a far discutere il possibile adeguamento dell’equo compenso, di cui parlammo qualche tempo fa, che porterebbe a un aumento dei prezzi finali di smartphone e tablet. Le numerose proteste sorte in rete riguardo le modalità dell’adeguamento hanno spinto il Ministro Bray a richiedere un supplemento d’indagine, ma a difendere a spada tratta il provvedimento è ancora il presidente SIAE, e famoso cantautore, Gino Paoli.
Equo compenso: Paoli difende gli aumenti, Altroconsumo lancia una petizione
L’adeguamento dell’equo compenso a una più che discutibile media europea che porterebbe al rialzo dei prezzi di supporti registrabili e dispositivi atti alla registrazione ha suscitato e continua a suscitare molte polemiche: Altroconsumo ha deciso di intervenire con una petizione, mentre il presidente SIAE Gino Paoli prova a difendere la scelta.
Il Governo adegua l’equo compenso: prezzi in rialzo per smartphone e tablet italiani nel 2014
Il Ministero dei Beni Culturali ha in programma, dal prossimo anno, l’adeguamento alla “media europea” (più avanti capiremo il perchè delle virgolette) del cosiddetto equo compenso: com’è facilmente immaginabile a pagarne il prezzo saranno i consumatori, visto che i prezzi di smartphone, tablet e altri dispositivi aumenteranno per un totale di circa 100 milioni di Euro.