Certamente il portfolio di brevetti di Motorola per il mercato mobile è molto vasto, essendo stato uno dei primi produttori del mercato, ma è realmente così importante da valere ben 12.5 miliardi di dollari?
Il principali scopo di BigG era quello di accaparrarsi tutti i brevetti della celebre casa alata ma forse tale investimento non ha portato i risultati sperati, poichè, secondo quanto rivelato da una fonte collegata al recente processo tra Microsoft e Motorola (vinto da quest’ultimo, il quale riceverà 1.7 milioni di dollari l’anno di royalty), i brevetti non sarebbero così preziosi come si credeva, tanto che ogni processo in giro per il mondo non sempre si potrebbe risolvere a favore del produttore statunitense.
Forse Google aveva puntato su Motorola per potersi assicurare un’arma in più nelle dure battaglia dei brevetti contro Apple e gli altri produttori del mercato, ma ancora nulla è certo. Inoltre non possiamo certamente dire che dall’acquisizione Motorola abbia portato grandi frutti al colosso di Mountain View, dato che non si vedono da moltissimi mesi nuovi dispositivi, l’azienda ha perso circa un miliardo di dollari, è stata rivoluzionato l’organico interno ed infine è stata venduta la sezione Home Business ad Arris.
Ovviamente tutto ciò non ha solamente aspetti negativi ma attualmente nulla ha fatto pensare ad altro. Solamente i futuri smartphone fanno ben sperare date le ottime parole di Eric Schmidt, il quale li ha definiti “favolosi”, ma finora purtroppo abbiamo avuto a che fare solamente con rumors e di concreto forse non abbiamo nemmeno il nome (X Phone).
Google non potrebbe puntare solamente su Motorola per i propri device Android in quanto perderebbe certamente l’appoggio di tantissimi altri OEM che hanno reso celebre il nome del robottino verde nel mondo, come Samsung, ASUS, LG, HTC, Sony e molti altri. Proprio su questa delicata faccenda possiamo collegare l’altrettanto delicato nome di Andy Rubin, il quale alcune settimane fa ha abbandonato sorprendentemente il proprio ruolo in Google.
Secondo una fonte anonima, Rubin era molto favorevole all’acquisizione di Motorola, tanto da studiare personalmente la roadmap dei prodotti e tutto l’organico interno. Inoltre, Denniss Woodside, CEO di Motorola, sin da subito non ha visto nei prodotti Motorola ciò che avrebbe visto Rubin, aumentando perciò le sue chance di allontanamento/licenziamento dal progetto Android.
Purtroppo l’abbandono/licenziamento di Andy Rubin farà parlare per moltissimo tempo e certamente non avremo mai la reale motivazione su quanto accaduto, che siano problemi di carattere o di decisioni aziendali. Avremo sempre dubbi sul suo addio perciò almeno non ci resta che poter presto toccare con mani i risultati del grosso investimento su Motorola.