Questo regolamento, infatti, prevede una progressiva riduzione dei costi di roaming all’interno dell’Unione Europea, fino alla completa abolizione dal 15 giugno 2017.
I primi effetti di questo regolamento si sono visti lo scorso 30 aprile, quando per gli operatori è diventato possibile solamente aggiungere un sovrapprezzo alla tariffa domestica di base.
Alcuni gestori italiani, però, hanno deciso di adeguarsi in maniera decisamente creativa introducendo dei piani con un costo fisso giornaliero ed attivandoli senza informare l’utente.
Già la settimana scorsa, il responsabile del dipartimento DG Connect della Commissione Europea, Wolf Dietrich Grussman, aveva risposto ad una lettera inviata da alcuni utenti italiani dicendo che, sebbene il regolamento non vieti alle compagnie telefoniche di offrire ai clienti in roaming, per una tariffa giornaliera o qualsiasi altro costo fisso periodico, un certo volume di consumo di servizi in roaming regolamentati, queste tariffe non possono comunque essere l’unico piano disponibile per l’utente. Inoltre, deve essere il cliente a decidere di aderire espressamente a tali offerte.
Ora anche AGCOM interviene, diffidando TIM e Wind che avranno tempo fino al 30 giugno per adeguare le proprie tariffe ed informare il Garante delle decisioni intraprese.