Google diminuisce il prezzo minimo di vendita delle App in 17 paesi

19 Novembre 20152 commenti

Il Google Play Store è senz'altro una delle ragioni principali della popolarità del sistema operativo Android in tutto il mondo. Esso offre, infatti, una miriade di applicazioni, giochi, film, tracce musicali e qualsiasi cosa si possa pensare su un mercato per dispositivi mobili.

Esistono migliaia di applicazioni gratuite, che spesso portano degli store interni per acquistare migliorie e funzionalità aggiuntive, oppure dei bonus di gioco nel caso si stia parlando di videogame.

Gli sviluppatori delle App devono fissare i prezzi delle loro creazioni, e Google ha da sempre fissato un minimo ed un massimo per i prezzi di una singola App in ogni valuta locale che spesso può portare uno sviluppatore ad esser costretto a vendere un’App ad un prezzo troppo alto per ciò che in realtà si sta offrendo.

Google ha cercato di risolvere il problema annunciando la diminuzione del prezzo minimo di vendita di una App per 17 paesi, seguendo ciò che era stato iniziato in India qualche mese fa.

Google ha infatti spiegato che tale diminuzione è dovuta ad un processo di adattamento dei prezzi del Play Store per aiutare gli sviluppatori delle App a commercializzare i propri prodotti in alcuni paesi.

I paesi toccati da questa modifica sono vari, tra cui Polonia, Brasile, Cile, Colombia, Ungheria, Malesia, Indonesia, Messico, Filippine, Peru, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Turchia, Thailandia, Ucraina e Vietnam.

Gli sviluppatori potranno da subito intervenire sui prezzi delle loro App agendo sulla Google Play Developer Console nel menù “Prezzi e Distribuzione” oppure “Acquisti In-App”.

Google ha fatto inoltre sapere di essere al lavoro per introdurre anche nuovi metodi di pagamento all’interno del Play Store che includeranno Paypal e la possibilità di pagare tramite il proprio gestore telefonico (funzioni in certi casi parzialmente già disponibili).

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