LG Nexus 5X: la recensione

9 Novembre 201517 commenti

Lo scorso 29 Settembre, Google ha tenuto l'evento più atteso dell'anno dove ha annunciato al mondo due nuovi smartphone, uno top realizzato da Huawei e chiamato Nexus 6P, e un altro di fascia media prodotto ancora una volta da LG che prende il nome di Nexus 5X . Quest'ultimo è stato sotto i nostri riflettori nel corso degli scorsi giorni e questa è la nostra recensione.

Unboxing

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La confezione, quasi quadrata, di LG Nexus 5X è realizzata in cartone bianco e contiene cartoncino evidenziante il posizionamento dei pulsanti, della porta per la ricarica e le istruzioni per inserire la Nano SIM tramite l’apposita clip posta sotto al dispositivo insieme alle informazioni sulla garanzia e a un coupon valido per ottenere 90 giorni gratis di Google Play Music (almeno per quanto riguarda le versioni US e UK).

L’alimentatore ha per la prima volta un output da ben 3.0 Ampere, che consente infatti di ricaricare lo smartphone in poco più di un’ora. Unico neo è la porta per la carica che è esclusivamente USB di tipo C e non come visto per esempio su OnePlus Two dove lo smartphone aveva si l’ingresso C ma l’alimentatore era tradizionale. La mancanza inoltre di un secondo cavo con USB standard, vincola l’utente ad un acquisto secondario se si vogliono utilizzare i più tradizionali battery pack o semplicemente si necessita di collegare lo smartphone al computer.

Il dispositivo

Nexus 5X è un dispositivo che occuperà la fascia media della nuova gamma Nexus che non va a corrispondersi direttamente con uno smartphone pure LG in particolare ma se la gioca da se. Esteticamente ricorda un po’ quello che è stato il Nexus 5 dell’ormai lontano 2013 soprattutto per l’utilizzo dei materiali plastici sul retro e sui quattro lati che nella colorazione nera creano proprio un tuffo al passato. Il dispositivo è ben costruito e assemblato, la scocca non – tradizionalmente – rimovibile non scricchiola in nessuno dei suoi punti. Le dimensioni, il peso e il grip che forniscono i materiali, rendono possibile l’utilizzo completo del dispositivo con una sola mano.

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Sulla parte frontale domina il display IPS da 5.2 pollici con risoluzione Full HD insieme alla capsula auricolare, il LED RGB e la fotocamera frontale da 5 megapixel per quanto riguarda la zona superiore e speaker mono per quella inferiore. Davvero peccato il non aver reso entrambi gli speaker funzionanti come altoparlanti stereo, avrebbe sicuramente fatto la differenza.

Il lato destro è dedicato ai pulsanti rettangolari e spigolosi per l’accensione e sblocco del dispositivo e la regolazione del volume; su quello sinistro è presente invece lo slot per inserire la Nano SIM.

Il primo microfono è situato sul lato inferiore del dispositivo insieme all’uscita audio jack e alla porta USB Type C. Tale porta supporta la velocità di trasferimento dati di una standard USB 2.0, ma la ricarica rapida – come anticipato – sfrutta ben 3.0 Ampere. Per la soppressione dei rumori di sottofondo viene invece utilizzato il secondo microfono posto sul lato superiore.

La cover posteriore riporta questa volta il logo Nexus stampato e non inciso insieme a quello LG; poco più in alto fa capolino il sensore biometrico per il riconoscimento dell’impronta digitale della stessa colorazione dello smartphone ma circondato da un anello cromato in rilievo che ne facilità l’individuazione. Spunta poi la fotocamera da 12,3 Megapixel leggermente in rilievo senza stabilizzatore ottico ma accompagnata da auto focus laser e doppio flash LED.

Sistema operativo Android 6.0 Marshmallow
Processore Qualcomm Snapdragon 808 MSM8992 Hexa core
RAM 2 GB
Memoria 16 GB interna
Display IPS 5.2 pollici
Risoluzione Full HD 1080×1920 pixel, 423 ppi
Fotocamera posteriore 12.3 MP
Fotocamera anteriore 5 MP
Batteria 2700 mAh
Dimensioni 147,0 x 72,6 x 7,9 mm
Peso 136 g
USB Type C
Tipologia SIM Nano SIM

Grazie a iFixit possiamo mostrarvi anche l’interno e la conseguente riparabilità del nuovo Nexus 5X prodotto da LG che ha ricevuto un punteggio di 7/10 (10 = si ripara facilmente).

 

Punti positivi sono la facilità di apertura della scocca posteriore e la riparabilità di certi componenti come la porta jack che è prima di connettori flat o simili e riduce quindi costi e tempi nel caso sia da sostituire. Modulari anche le due fotocamere, rapidamente estraibili e sostituibili. Una volta aperta la scocca, la batteria è facilmente rimovibile, dunque non viene visto come un ostacolo importante ma certamente non è un componente a portata di mano.

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Una nota negativa si incontra con la porta di ricarica USB di tipo C che è saldata sulla scheda madre e non dunque immediatamente riparabile, ma è tuttavia “semplicemente” saldata, dunque per chi ha un po’ di manualità non dovrebbe essere un enorme problema. Altro neo è come sempre il blocco unico LCD/Vetro non – ufficialmente – riparabile singolarmente, ma sappiamo tutti che esistono centri assistenza che procedono attentamente con lo scollo delle componenti per poi riassamblarle.

httpvh://youtu.be/VYFbSpvSE-w

Display

Nexus 5X monta un display da 5.2 pollici IPS con risoluzione Full HD con un totale di 423 ppi, più che sufficiente per nascondere ogni traccia di pixel ad occhio nudo. La resa dei colori sfiora la perfezione così come l’angolo di visuale. Nessun problema in ambienti esterni o sotto la luce del sole, il display non sembra aumentare il contrasto come visto su altri smartphone ma l’utilizzabilità non è per niente compromessa, complice anche il classico trattamento oleofobico che certamente non manca.

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Dalle impostazioni del display è possibile accedere ad un paio di funzionalità interessanti e attivabili a piacimento che sono rispettivamente l’avvio rapido della fotocamera a schermo spento premendo due volte il pulsante di accensione, e la possibilità di impostare l’Ambient Display, in stile Motorola, che si attiverà in bianco e nero (risparmiando dunque molta energia) mostrandoci le notifiche ricevute ogni volta che solleveremo lo smartphone da un piano. Tale funzione rende disattivo di default il LED di notifica nascosto, attivabile solo utilizzando app di terze parti.

Fotocamera

Nexus 5X monta una fotocamera posteriore da 12.3 Megapixel con doppio flash LED monocromatico, apertura f/2.0 e autofocus laser. Grande assente lo stabilizzatore ottico dell’immagine (comunemente conosciuto come OIS) ma, stando a quanto dichiarato da Google, la dimensione dei pixel di 1.55 µm compenserebbe a questa mancanza grazie al quantitativo di luce che sono in grado di catturare. Scattando in varie condizioni, non abbiamo mai riscontrato problemi di nitidezza, luminosità o fuoco delle immagini. Parlando di video, è possibile registrare fino alla risoluzione 4K a 30fps; Il numero massimo di frame lo si ottiene in modalità slow motion quando gli fps passano a 120.

La camera si comporta bene in tutte le condizioni sia di giorno che di notte, molto definite le macro e messa a fuoco molto rapida; solo qualche problema su questo ultimo punto dove in certi casi abbiamo riscontrato una mancata messa a fuoco totale percepibile anche lato software dove il cerchiolino del tap-to-focus (passatemi il termine) che compare a video è più piccolo del normale e l’unica soluzione è uscire e rientrare nell’applicazione. In assenza di questo “bug” che mi sento di legare esclusivamente al software, il focus è rapidissimo anche in condizioni di buio totale. Per quanto riguarda le foto di panorami come giardini, campagne o simili, in certi casi la definizione tende a perdersi forse un po’ troppo e effettuando lo zoom su uno scatto si nota molto rumore.

Per quanto riguarda appunto di parte software, l’applicazione è per il momento un’esclusiva dei nuovi Nexus e non presenta molte novità rispetto a quella disponibile sul Play Store. Si tratta di un’app minimale che punta all’essenziale: rapida nell’avvio e pensata per il tap and shot, letteralmente “tocca e scatta”. E’ infatti assente qualsiasi tipo di controllo manuale dello scatto dalla più semplice gestione delle tonalità dei bianchi ai più recenti controlli avanzati del tempo di esposizione visti su smartphone top di gamma dell’anno corrente.

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Gli unici tre settaggi presenti in modalità di scatto sono la selezione del tempo di scatto (per gli autoscatti), l’HDR (auto/on/off) e il flash (anche qui auto/on/off). Disabilitando manualmente l’HDR gli scatti avvengono davvero in una frazione di secondo, abilitandolo occorre invece attendere qualche istante in più ma ciò non grava più di tanto in quanto l’elaborazione vera e propria dell’immagine avviene in background ed è possibile accedere al risultato finale solo dopo qualche secondo: nella maggior parte dei casi comunque il gioco vale la candela, il post-processing fa davvero qualche miracolo. Migliorata anche l’elaborazione della modalità “sfocatura obiettivo” che in modo molto semplice consente di sfocare lo sfondo rispetto al soggetto evidenziato in primo piano. Neo di questa funzione è l’impossibilità di accedervi dall’applicazione “Foto” (l’unica che troviamo come galleria all’interno dei nuovi smartphone Nexus): per selezionare la quantità di sfocatura dobbiamo necessariamente avviare la fotocamera e da li accedere alla galleria.

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Parlando di rapidità e fluidità, l’applicazione è avviabile anche a dispositivo bloccato premendo due volte il tasto accensione: la risposta è molto rapida e l’avvenuta ricezione del comando ci viene confermata tramite una vibrazione. Tuttavia non sempre troviamo la stessa velocità nell’apertura dal menu delle applicazioni e, nell’utilizzo della stessa app, a volte capita di inciampare in qualche impuntamento soprattutto quando si ruota lo smartphone da orizzontale a verticale e viceversa.

Google aveva già dato sintomi di voler puntare in alto con la fotocamera dei propri dispositivi a partire dallo scorso anno con il Nexus 6 realizzato da Motorola e quest’anno ha completato l’opera non solo su Nexus 6P che vedremo più avanti, ma anche con il “piccolo” Nexus 5X.

Software

Nexus 5X, insieme al fratello maggiore Nexus 6P, è il primo smartphone venduto con a bordo ufficialmente Android 6.0 Marshmallow e lo abbiamo dunque studiato a fondo per scovare tutte le novità introdotte da Google con questa nuova versione dell’amato robottino verde.

Snapdragon 808 e i 2GB di RAM fanno il loro sporco lavoro gestendo in modo ottimale lo smartphone garantendo un’esperienza d’uso appagante ed una fluidità degna della serie Nexus. Non abbiamo mai riscontrato particolari rallentamenti oltre a quelli della fotocamera citati sopra che potrebbero tuttavia essere solamente un discorso di non-ottimizzazione finale del software risolvibile con un update mirato.

Interfaccia utente

Partiamo come sempre dalla schermata di blocco che è rimasta praticamente invariata ma dalla quale è ora possibile ufficialmente sfruttare il sensore di impronte digitali posto sul retro che, stando a quanto dichiarato da Google, consentirebbe di sbloccare il dispositivo in appena 600ms (poco più di mezzo secondo) e su questo nulla da obiettare, funziona davvero rapidamente.

Una volta sbloccato, il dispositivo ci mostra l’ormai tradizionale launcher integrato appieno con Google Now (accessibile con uno swipe verso destra) o semplicemente pronunciando “OK, Google”. L’app drawer è stato ridisegnato e ora è a sfondo bianco con scrolling verticale, questo probabilmente “a causa” dell’introduzione di una prima linea composta dalle 4 applicazioni più utilizzate che sono dunque di rapido accesso. Il pannello di notifica rimane lo stesso visto in Lollipop ed integra anche il toggle rapido per la torcia e la condivisione video tramite Android TV o Chromecast.

Sistema di notifiche

Sempre dalle impostazioni rapide abbiamo accesso al sistema di notifiche per priorità introdotto per la prima volta nella scorsa versione di Android che ha creato da subito un gran scompiglio e che le varie case produttrici hanno adottato e modificando a proprio piacimento creando ancora più confusione tra gli utenti. Google ci vuole un pochino male e se prima erano disponibili le modalità “Tutte”, “Solo priorità” e “Nessuna” ora è stata aggiunta la nuova “Solo sveglie”: una via di mezzo tra Nessuna (rinominata in Silenzio totale) e Priorità.

Ricapitolando, dunque:

  • Silenzio totale: verranno bloccati tutti i suoni e le vibrazioni incluse suonerie, notifiche, sveglie, musica, giochi ecc.
  • Solo sveglie: il telefono sarà completamente muto e riprodurrà solamente le eventuali sveglie impostate
  • Solo con priorità: verranno riprodotte le notifiche impostate con priorità come ad esempio chiamate, sveglie, messaggi ecc.. a seconda dai settaggi dell’utente

La nuova modalità “solo sveglie” è tuttavia stata introdotta nelle impostazioni del volume tramite bilanciere: abbassando infatti completamente il volume si attiverà solo la vibrazione per tutte le notifiche, premendo un’ulteriore volta il pulsante si entrerà automaticamente in modalità “solo sveglie”.

Nuovo dettaglio applicazioni e gestione autorizzazioni

Dalle impostazioni delle singole App, è possibile accedere a un nuovo ed interessante dettaglio di spazio occupato, utilizzo dei dati, utilizzo della batteria, utilizzo della RAM e autorizzazioni concesse. Molto interessante questo ultimo punto che ci consente di tenere monitorato cosa un’applicazione può fare e a quali dati personali o funzioni del dispositivo può accedere; ogni app deve comunque richiedere espressamente l’autorizzazione dell’utente ogni prima volta che tenta di utilizzare una funzione che sia ad esempio la fotocamera, le chiamate, la rubrica, la localizzazione o altro ancora. In questo modo Google è riuscita a garantire la completa sicurezza dell’utente e, in un certo senso, a lavarsi le mani di eventuali problemi di privacy di certi software.

Batteria

Nexus 5X monta una batteria da 2700 mAh che non mostra troppo i muscoli pur essendo sulla carta più capiente di molti smartphone della stessa categoria. Abbiamo letto parecchi pareri negativi anche piuttosto drastici sull’autonomia di questo smartphone ma è bene fare chiarezza in modo forse un po’ troppo ovvio ma, con l’introduzione di DozeApp Standby in Marshmallow, è lecito: l’autonomia varia a seconda di come lo si utilizza.

Sembra un’ovvietà e in un certo senso lo è, ma le funzioni Doze e App Standby di Android 6.0 riscrive quelle che sono le regole principalmente del “non utilizzo” dello smartphone ed è dunque bene fare un po’ di chiarezza avendo notato come va e quando entra un funzione.

Doze

Se il dispositivo viene lasciato per un certo periodo di tempo fermo, non in carica e con lo schermo spento, entra automaticamente in modalità Doze tentando ci conservare la batteria restringendo l’accesso a rete e CPU delle applicazioni impendendo anche il sync dei dati. Il sistema poi, periodicamente, disabilita per qualche tempo la modalità Doze e consente alle app di completare le attività rimaste in pending per poi, al termine, rientrare in Doze mode. Il seguente grafico esplica la funzione.

App Standby

App Standby consente di determinare se un’applicazione è in stato idle (inattiva) quando l’utente non la sta fisicamente utilizzando. Il sistema ritiene che un’app sia attiva quando:

  • l’utente la avvia o la utilizza attivamente
  • l’applicazione ha un processo attivo in primo piano o viene richiamata da un’altra app in foreground
  • l’applicazione genera notifiche visibili nella schermata di blocco o nella barra delle notifiche

 

Concludendo, tramite Doze e App Standby ottimizza i consumi di dati e energia delle applicazioni principalmente quando lo smartphone non viene utilizzato ma non ha quasi nessun effetto durante l’utilizzo normale.

La batteria di Nexus 5X garantisce comunque la giornata intera arrivando dopo cena senza problemi; nel caso dobbiate “far serata”, vi consiglio di sfruttare la ricarica rapida e i 3.0 Ampere erogati dall’alimentatore anche solo per 15/30 minuti.

Conclusioni

LG Nexus 5X è una degna evoluzione dello smartphone prodotto da LG nel 2013 dal quale richiama molto esteticamente. Ottima l’usabilità del sistema Android Stock che garantisce un’esperienza d’uso senza rallentamenti e aggiornamenti sempre in prima linea almeno per i prossimi 3/4 anni. La fotocamera riesce a soddisfare la maggior parte dell’utenza grazie agli ottimi risultati che offre ma pecca sulla gestione manuale completamente assente; buona anche la batteria anche se non eccellente. Neo e punto esclamativo sulla dotazione dove non troviamo ne auricolari ne cavo USB C->USB A per la condivisione dei contenuti su PC o la ricarica tramite Power Bank.

Complessivamente un ottimo lavoro da parte di Google ed LG, non appena perderà 100€ sarà sicuramente un best buy indiscusso; per ora se la gioca alla pari con la concorrenza.

Nexus 5X a acquistabile direttamente dal Google Store a 479€ per la versione da 16GB e 529€ per 32GB nelle colorazioni Carbonio, Quarzo o Ghiaccio e, se ordinato entro il giorno 8 Dicembre 2015, include una Chromecast (normale o audio a scelta) che verrà scontata del 100% al momento del check out. Sono inoltre includi 90 giorni gratuiti di Google Play Music, quindi se siete interessati vi consigliamo di non aspettare Natale, potrebbe essere troppo tardi.

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