Addio Adobe Flash: ecco le conseguenze

24 Agosto 201532 commenti

Ormai sono passati più di cinque anni dal famigerato "Thought on Flash" di Steve Jobs, dove lo storico fondatore di Apple citava alcuni importanti aspetti come l'alto livello di consumo energetico e la scarsa performance. Finalmente, pare che siamo pronti a far calare il sipario su Adobe Flash.

Non troppo tempo fa, Flash era presente su un’alta percentuale di siti Internet, o per i menu, o per alcune particolari animazioni. Ad oggi il numero è nettamente minore: vediamo perché e come.

In “Thoughts of Flash” Steve Jobs è presente una netta critica al basso livello di sicurezza Flash, come abbiamo visto con un recente 0-day bug fix in seguito alla scoperta dell’exploit di Hacking Team. Alcuni dei punti principali da lui citati sono:

  • Closed Source
  • Affidabilità
  • Sicurezza
  • Performance
  • Battery Draining
  • Touch

Ecco un passaggio a proposito dell’ultimo punto:

Flash was designed for PCs using mice, not for touch screens using fingers. For example, many Flash websites rely on “rollovers”, which pop up menus or other elements when the mouse arrow hovers over a specific spot. Apple’s revolutionary multi-touch interface doesn’t use a mouse, and there is no concept of a rollover.

 

Most Flash websites will need to be rewritten to support touch-based devices. If developers need to rewrite their Flash websites, why not use modern technologies like HTML5CSS and JavaScript?
– Steve Jobs

flash

Un esempio di una migrazione su questo stile è davanti gli occhi di oltre un miliardo di utenti: si tratta proprio di YouTube: da gennaio supporta un Player a parte in HTML5.

Prima di fare il gran passo Google ha aspettato che la popolarità di Flash calasse, per non doversi assumere anche il compito di disabituare gli utenti al formato Adobe; ora che anche il terzo sito più visitato del mondo (con oltre 300 ore di video uploadati ogni minuto) è passato ad HTML5, le ore di Flash sono contate.

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Negli ultimi anni ci si è accorti che alcune caratteristiche del formato Adobe tendono ad “intralciare” la user experience, per via delle latenze nel caricamento della pagina, lo scarso rendimento SEO (Search Engine Optimization) e i difetti dal punto di vista della sicurezza.

Nonostante la gravità di queste carenze, l’industria del digital advertising è stata obbligata ad utilizzare Flash per via di VPAID (Video Player-Ad Interface Definition), uno standard che permette ad una pubblicità video e un riproduttore multimediale di comunicare tra loro.

Inoltre, se si considera che Flash necessita di installazione (al contrario di HTML5), è facile capire come alla lunga non potesse reggere il confronto. Qualche amante della Mela potrebbe dire che il rifiuto di Apple di integrarlo nei propri prodotti mobile era senz’altro una profezia.

In ogni caso, è importante ricordare che Flash è stato sviluppato in un tempo in cui non esistevano smartphone e il settore desktop regnava incontrastato.

A cosa porterà questo cambiamento per i publishers?

Google Chrome ha annunciato sul suo blog che a partire da settembre integrerà una funzionalità per bloccare il contenuto considerato superfluo alla pagina, tra cui c’è anche Flash.

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Ciò significa che o gli sviluppatori di siti si adopereranno per eliminare Flash e impiegare HTML5, CSS3 e JavaScript per effetti e animazioni varie, oppure la user experience potrebbe venire drasticamente compromessa.

Come prepararsi?

L’aspetto più cruciale per i publishers è assicurarsi che i propri advertisers supportino e forniscano ads in HTML5.

È inoltre necessario che anche cambiare il proprio tech stack: non avere un technology stack completo per l’HTML5 advertising può influire negativamente sui guadagni, che potrebbero calare a causa della futura incompatibilità.

In generale, ogni cambiamento che possa essere sostanziale e a lungo termine tende ad incutere paura all’inizio; tuttavia, se si guarda al futuro, questo abbandono di flash permetterà un migliore ecosistema digitale nel suo insieme.

AdWords, compagnia di advertising technology, ha già iniziato a convertire automaticamente le pubblicità Flash in HTML5, per aiutare a rendere meno onerosa la transizione per i publishers. Ecco un suo post su Google Plus in merito:

g+

Come sarà il futuro?

Probabilmente un mondo digitale privo della tecnologia Flash sarà migliore per ognuno: HTML5 mira esattamente nella stessa direzione in cui si sta dirigendo la cosiddetta “media consumption“, e anche con servizi popolarissimi come YouTube dalla sua, questa nuova versione dell’HyperText Markup Language si appresta ad assicurarsi la posizione di leader.

Pro:

  • Non richiede installazione
  • È supportato da ogni browser tranne le più vecchie versioni di Internet Explorer (browser tra l’altro abbandonato – finalmente – da Microsoft con Windows 10).
  • Consumo più ridotto di batteria
  • Necessita di meno banda di Flash
  • Richiede meno risorse
  • Si carica in meno tempo

Caliamo dunque il sipario su Adobe Flash, che sicuramente resterà una colonna portante del web per chiunque abbia navigato nel primo decennio del 2000.

Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

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