Ecco un nuovo brevetto Google per il tracciamento degli oggetti tramite il nostro sguardo

14 Agosto 201319 commenti

Come se i Google Glass non fossero già abbastanza inquietanti con le funzioni avanzate di controllo vocale e molto altro, il colosso di Mountain View durante le ultime ore ha registrato un nuovo ed interessane brevetto per le attuali e future tecnologie indossabili. Si parla di un nuovo metodo che servirà a tenere sotto controllo il percorso degli oggetti semplicemente tramite il nostro sguardo.

Questo brevetto ci proietta verso il futuro delle tecnologie indossabili, infatti con questo nuovo metodo sarà possibile sapere cosa stiamo guardando ed anche gli spostamenti di tutto ciò che ci circonda.

Tutto ciò sarebbe possibile grazie ad due fotocamere frontali e ad una telecamera che registra il movimento dei nostri occhi. Di seguito troverete la spiegazione fornita nella descrizione del brevetto:

“A gaze tracking technique is implemented with a head mounted gaze tracking device that communicates with a server. The server receives scene images from the head mounted gaze tracking device which captures external scenes viewed by a user wearing the head mounted device. The server also receives gaze direction information from the head mounted gaze tracking device.

 

The gaze direction information indicates where in the external scenes the user was gazing when viewing the external scenes. An image recognition algorithm is executed on the scene images to identify items within the external scenes viewed by the user. A gazing log tracking the identified items viewed by the user is generated.”

Secondo le innumerevoli funzioni di questa nuova tecnologia sarà possibile anche sapere per quanto tempo si guarda un determinato oggetto; ciò permetterà a Google di pagare gli inserzionisti appositamente per ciò che noi guardiamo maggiormente, in modo tale da fornirci anche in questo caso annunci pubblicitari mirati.

Certamente questa nuova tecnologia ha molte potenzialità e molti utenti saranno molto curiosi di sapere quali potrebbero essere i possibili utilizzi. Purtroppo adesso non ci resta che attendere che questa tecnologia venga implementata in qualche futuro device mobile.

 

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