Ovviamente, con l’arrivo in Europa, Google non poteva esimersi dal mettere in campo tutte le azioni necessarie per operare in maniera compliant con le leggi sulla privacy in vigore nel continente (e che hanno portato al blocco temporaneo di ChatGPT in Italia).
Da Big G dicono di essersi confrontati con “esperti, legislatori ed enti regolatori, inclusi i Garanti per la protezione dei dati, per comprendere il loro punto di vista e le loro indicazioni. Abbiamo adottato misure per aiutare le persone a gestire le informazioni in modo responsabile“. Inoltre, ogni utente potrà scegliere se e per quanto tempo consentire a Bard di archiviare dati sul proprio account Google.
Google Bard è stato migliorato con l’introduzione di nuove funzionalità.
In primis, sono adesso disponibili le opzioni per fissare, rinominare e riprendere le conversazioni recenti nella barra laterale; Bard è ora integrato con Google Lens (per ora solamente nella versione inglese) ed è possibile chiedergli di lavorare su un input visivo.
Sono inoltre disponibili nuovi link condivisibili ed è ora possibile esportare codice Python in Replit, oltre che in Google Colab.
Con un click sull’icona raffigurante l’altoparlante, infine, sarà possibile ascoltare le risposte di Bard, per il quale potremo cambiare il tono e lo stile delle risposte in base a 5 diverse opzioni: semplice, lunga, corta, professionale o informale.