“Nessun cambiamento è stato apportato“, ha annunciato CNIL in un comunicato stampa, “dopo questo periodo, Google non ha messo in atto le misure richieste“. Il risultato è che l’Unione Europea avvierà una nuova indagine, ma sopratutto potranno arrivare nuove “azioni di contrasto” condotte da ciascun paese.
Sei paesi – Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito, hanno quest’oggi dato il via ad una serie di azioni in relazione alle leggi presenti nei vari stati. Le indagini porteranno, quasi sicuramente, a sanzioni e restrizioni, sempre che Google non inizierà ad apportare le modifiche desiderate.
Dal canto suo l’azienda di Mountain View dichiara di essere in regola con le leggi Europee, e di essere aperta al dialogo con ogni stato. Come andrà a finire?