Nvidia risponde alle accuse di Linus Torvalds

21 Giugno 201218 commenti

Alcuni giorni fa il padre del kernel Linux, il celebre Linus Torvalds, durante una conferenza alla Aalto University si lasciò andare a delle forti accuse contro il produttore Nvidia. L’azienda che negli ultimi anni ha fornito tanti chipset per i nostri device mobile (ricorderete Tegra 2 e Tegra 3) è stata pesantemente accusata da Torvalds per uno scarso supporto al kernel Linux, facendo ricadere perciò le conseguenze su tanti produttori, che in assenza di supporto, non hanno potuto svolgere un ottimo lavoro. Le accuse sono arrivate all’orecchio di Nvidia che ha prontamente risposto.

Per evitare di far scorrere ulteriore odio nei propri confronti il produttore californiano ha deciso di rispondere alle pesanti accuse di Torvalds con un tono molto diplomatico.

Ecco il comunicato ufficiale che chiarisce il concetto di supporto all’open-source per Nvidia:

“Supporting Linux is important to NVIDIA, and we understand that there are people who are as passionate about Linux as an open source platform as we are passionate about delivering an awesome GPU experience.

Recently, there have been some questions raised about our lack of support for our Optimus notebook technology. When we launched our Optimus notebook technology, it was with support for Windows 7 only. The open source community rallied to work around this with support from the Bumblebee Open Source Project http://bumblebee-project.org/. And as a result, we’ve recently made Installer and readme changes in our R295 drivers that were designed to make interaction with Bumblebee easier.

While we understand that some people would prefer us to provide detailed documentation on all of our GPU internals, or be more active in Linux kernel community development discussions, we have made a decision to support Linux on our GPUs by leveraging NVIDIA common code, rather than the Linux common infrastructure. While this may not please everyone, it does allow us to provide the most consistent GPU experience to our customers, regardless of platform or operating system.

As a result:

1) Linux end users benefit from same-day support for new GPUs , OpenGL version and extension parity between NVIDIA Windows and NVIDIA Linux support, and OpenGL performance parity between NVIDIA Windows and NVIDIA Linux.

2) We support a wide variety of GPUs on Linux, including our latest GeForce, Quadro, and Tesla-class GPUs, for both desktop and notebook platforms. Our drivers for these platforms are updated regularly, with seven updates released so far this year for Linux alone. The latest Linux drivers can be downloaded from www.nvidia.com/object/unix.html.

3) We are a very active participant in the ARM Linux kernel. For the latest 3.4 ARM kernel – the next-gen kernel to be used on future Linux, Android, and Chrome distributions – NVIDIA ranks second in terms of total lines changed and fourth in terms of number of changesets for all employers or organizations.

At the end of the day, providing a consistent GPU experience across multiple platforms for all of our customers continues to be one of our key goals”

Nvidia cerca di chiarire la propria posizione precisando che la scelta di supportare Linux fu consapevolmente fatta per poter investire nel codice comune delle proprie GPU anziché nell’architettura del celebre pinguino.

Il produttore di Santa Clara sostiene che gli utenti Linux possono far affidamento sulle proprie GPU ed inoltre dichiarano di essere a lavoro per terminare la stesura della versione 3.4 delle piattaforme ARM.

Purtroppo, pur cercando di discolparsi e di non essere l’unico colpevole, Nvidia non ha certamente cercato di chiarire molto il proprio pensiero, pur rimanendo l’azienda con maggiori colpe, partendo dal mancato supporto per il Tegra 2 ed Ice Cream Sandwich.

Adesso non resta che attendere una possibilità risposta di Torvalds alle affermazioni di Nvidia. Sicuramente se ci sarà una risposta non sarà così diplomatica e priva di accuse pesanti. Speriamo che in futuro tutto ciò serva a qualcosa, speriamo che i grandi produttori decidano di supportare l’open-source, Linux e tante altre piattaforme proprio come oggi succede per Windows ed OS X.

 

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