Uno studio effettuato su circa 20000 dispositivi Android dai ricercatori di Cambridge Daniel Thomas, Alastair Beresford e Andrew Rice ha evidenziato che circa l’87% dei device in esame è risultato vulnerabile ad almeno uno su undici bug di sicurezza noti.
Una percentuale che non sorprende, soprattutto alla luce della recente vicenda Stagefright, vulnerabilità che riguarda pressochè tutti i dispositivi Android, la cui scoperta ha portato Google a un deciso cambio di marcia, annunciando security updates mensili per i device Nexus. Un’iniziativa che ha poi trovato il consenso di altri produttori come Samsung ed LG.
Sono infatti proprio le patch, e la tempestività delle stesse, la chiave per migliorare il livello di sicurezza del mondo Android: secondo lo studio tuttavia, in media i dispositivi Android ricevono appena 1.26 aggiornamenti per la sicurezza all’anno.
Spesso sono gli operatori a finire sotto accusa per gli eventuali ritardi nel rilascio degli update, ma anche i produttori potrebbero migliorare i propri tempi di reazione. I ricercatori hanno assegnato a ciascun costruttore un punteggio, chiamato FUM (Free-Update-Mean), basato su tre componenti: la percentuale di device al sicuro da vulnerabilità critiche, la percentuale di device aggiornata all’ultima versione Android e il numero di vulnerabilità che il costruttore non ha corretto sui suoi dispositivi.
La classifica vede, poco sorprendentemente, gli smartphone Nexus al comando, grazie agli update rilasciati direttamente da Google che aiutano a tappare velocemente le falle. Tra i maggiori produttori, è LG a ottenere lo score più alto, seguita da Motorola, Samsung, Sony, HTC e ASUS. Lo score dell’intero ecosistema Android è di 2.87.
Per maggiori informazioni è possibile consultare lo studio completo a questo indirizzo.