Motorola Defy: il rugged a portata di tutti | Recensione

1 Marzo 2022Nessun commento

Dopo oltre 10 anni, Motorola rivisita il marchio Defy presentando un nuovo smartphone rugged in collaborazione con Bullit. Ci è stato promesso un device ultra-resistente ma adatto all'utilizzo di tutti i giorni, saranno riusciti nell'impresa? Scopriamolo insieme nella recensione!

SPECIFICHE

Rete
Tecnologia GSM / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 169.8 x 78.2 x 10.9 mm (6.69 x 3.08 x 0.43 in)
Peso 232 g (8.18 oz)
Build Glass front (Gorilla Glass Victus), plastic frame, plastic back
SIM Single SIM (Nano-SIM) or Hybrid Dual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)
IP68 dust/water resistant (up to 1.5m for 35 mins)
Drop-to-concrete resistance from up to 1.8 m
MIL-SPEC 810H compliant
Display
Tipo IPS LCD
Dimensione 6.5 inches, 102.0 cm2 (~76.8% screen-to-body ratio)
Risoluzione 720 x 1600 pixels, 20:9 ratio (~270 ppi density)
Protezione Corning Gorilla Glass Victus
Piattaforma
OS Android 10
Chipset Qualcomm SM6115 Snapdragon 662 (11 nm)
CPU Octa-core (4×2.0 GHz Kryo 260 Gold & 4×1.8 GHz Kryo 260 Silver)
GPU Adreno 610
Memoria
SD microSDXC (uses shared SIM slot)
Interna 64GB 4GB RAM
Main Camera
Triple 48 MP, f/1.8, (wide), PDAF
2 MP, f/2.4, (macro)
2 MP, f/2.4, (depth)
Video 1080p@30fps
Selfie camera
Single 8 MP, f/2.2, 1.12µm
Video 1080p@30fps
Batteria
Tipo Li-Po 5000 mAh, non-removable
Charging Fast charging 20W

Nella confezione di vendita (oltre al terminale) troviamo un caricatore USB da 20W, un cavo USB – USB Type C e un laccio in Nylon da attaccare al Defy.

HARDWARE

Il design, come ci si aspetta, è quello di uno smartphone rugged: ovvero un dispositivo ricoperto da una “cover” non rimovibile ultra resistente. A differenza però degli altri terminali della stessa categoria, il Defy non sfigura rispetto ad uno smartphone “normale” e abbandona il classico look estremo per qualcosa di più sobrio.

Il Defy presenta un design rugged ma senza esagerare.

A dare personalità al tutto c’è l’angolo squadrato in basso a destra in cui si può anche legare il laccetto incluso in confezione. A confermare la sua anima rugged ci sono le certificazioni IP68 ma soprattutto la certificazione militare MIL-STD-810H che lo rende praticamente impossibile da scalfire.

Piacevole la morbidezza dei tasti fisici e da segnalare che nonostante non sia una piuma, i suoi 232g sono perfettamente distribuiti e non si sentono nell’utilizzo di tutti i giorni.

Il lato squadrato permette di agganciare il cordino incluso in confezione.

Ottima la presenza di un tasto programmabile, un po’ meno quella del sensore di impronte sul retro: ci saremmo aspettati di trovarlo sul lato.

DISPLAY & AUDIO

Protetto dal nuovo Gorilla Glass Victus, troviamo un display IPS da 6.5″ con risoluzione HD+ (1600×720 pixel). La resa dei colori è buona ma la luminosità massima non è elevata e crea qualche problema in condizioni di sole intenso.

Il display è solamente HD+, una scelta che però permette di aumentare l’autonomia.

Appena sufficiente la risoluzione che è decisamente anacronistica, tuttavia ci permette di risparmiare qualcosa in termini di consumo della batteria. Ottima la sensibilità: è possibile utilizzarlo sia con guanti che con dita bagnate.

Buono lo speaker, purtroppo solo mono, che ha un volume decisamente alto e qualche accenno di bassi.

 

COMPARTO FOTOGRAFICO

Il sensore principale è da 48 megapixel ƒ/1.8 ed è accompagnato da due sensori da 2 megapixel: uno per le macro e uno per l’effetto bokeh. Tralasciando l’inutilità dei sensori secondari, le foto non sono niente male quando l’illuminazione ambientale è buona: dettagli e bilanciamento dei colori sono ok.

Il comparto fotografico del Defy.

Quando cala la luminosità tuttavia difficilmente avremo scatti sufficienti a meno che non si usi un cavalletto o treppiedi. Inutile dire che non è un cameraphone, ma vista l’anima di questo dispositivo direi che ci si può accontentare.

Le foto in condizioni di buona luminosità non sono niente male.

Per quanto riguarda i video ci fermiamo massimo al Full-HD a 60fps, vale lo stesso discorso di prima per quanto riguarda l’illuminazione ambientale. Senza infamia e senza lode la fotocamera frontare da 8 megapixel che svolge bene il suo lavoro, nonostante la risoluzione non sia elevata.

SOFTWARE E PRESTAZIONI

A muovere il Defy troviamo una CPU Snapdragon 662 octa core da 2 GHz accompagnata dalla GPU Adreno 610. La memoria interna è da 64 GB (espandibile) mentre la RAM è da soli 4 GB.

Le specifiche sono quelle di un terminale di fascia bassa-media e le prestazioni lo rispecchiano: non siamo davanti ad un terminale velocissimo e troviamo qualche impuntamento di troppo. Non aiuta la presenza al lancio di Android 10, poco male però in quanto avremo 3 anni di aggiornamenti garantiti.

Le prestazioni sono appena sufficienti, l’autonomia invece è ottima.

Invece apprezzata come sempre la personalizzazione “nulla” del sistema operativo di Motorola: siamo davanti a praticamente Android stock con solo l’aggiunta delle utilissime Moto Actions.

La batteria è da 5000 mAh e unita a display e CPU poco energivori ci permette fino a 2 giorni di utilizzo normale. Ottima anche la ricezione, in pieno stile Motorola.

CONCLUSIONI

Motorola e Bullit ci avevano promesso un device rugged per l’utilizzo di tutti i giorni, alla pari di uno smartphone normale. La missione però pare solo riuscita a metà: mentre sono da lodare il design, la resistenza e la durata della batteria dobbiamo assolutamente bocciare prestazioni , hardware e display. Ci troviamo però  a un dispositivo che può risultare ottimo per chi ha bisogno di estrema resistenza ma è consapevole dei sacrifici.

PRO

  • Resistenza e design: il Defy è un terminale ultra-resistente e non presenta un design “estremo” come gli smartphone della sua categoria.
  • Autonomia: i suoi 5000 mAh permettono fino a due giorni di utilizzo.
  • Android stock & Moto Actions: sempre apprezzabile la scelta di motorola di lasciare android quasi stock e di aggiungere solo software effetivamente utile.

CONTRO

  • Display: la luminosità massima è appena sufficiente mentre la risoluzione HD+ nel 2021/2022 è semplicemente anacronistica.
  • Prestazioni: probabilmente 2GB di RAM in più avrebbero fatto la differenza, il processore non è certo un fulmine e lo si nota nell’utilizzo normale.
  • Comparto fotografico: al posto delle due fotocamere da 2 megapixel (a nostro avviso inutili) forse era meglio montare un sensore principale migliore accompagnato da una grandangolare.

 

 

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