OnePlus 6T: un fulmine imperfetto | Recensione

14 Gennaio 2019Nessun commento

OnePlus 6T è sicuramente uno degli smartphone (se non lo smartphone) protagonisti della fine 2018 che si è parecchio arricchito di tecnologia. Riuscirà un nuovo arrivato a sbaragliare la concorrenza pur essendo uno stretto derivato del suo modello precedente lanciato appena 6 mesi fa? Di seguito il nostro verdetto.

Non si sente mai il vero bisogno di un “T”, ma fa sempre piacere vedere un po’ di carne fresca buttarsi nella mischia tecnologica in un mercato che è sempre più affollato. OnePlus non chiede di certo il permesso per entrare a far parte dei top e già da un paio d’anni siede allo stesso tavolo dei “grandi marchi” dicendo la sua e ottenendo sempre più consensi. Sin dalla serie 3 ha adottato la filosofia di lanciare un primo nuovo modello tra la primavera e l’estate e rivisitarlo in piccole cose tra l’autunno e l’inverno, forse per far vedere che c’è, che è li che lavora e che lo sa fare pure bene. Se questa strategia sia giusta o sbagliata non sta a noi dirlo, ma sicuramente l’hype che si crea ad ogni lancio di un prodotto OnePlus per certi aspetti è paragonabile all’attesa di un iPhone con lunghe code davanti ai pop-up store e ordini in massa al day one.

OnePlus 6T riprende dunque in tutto e per tutto il design del suo predecessore OnePlus 6: si differenzia solamente per la scomparsa del sensore biometrico sul retro che è ora incorporato nell’ampio display frontale da 6.41” e per la totale assenza del jack da 3.5mm che ha mandato un po’ su tutte le furie gli utenti OnePlus più affezionati. A livello di dimensioni si nota un incremento di 0,45mm e, circa il peso, un aumento di 8g dovuto all’inserimento di una nuova enorme batteria da ben 3700 mAh.

La novità più importante è sicuramente il sensore biometrico posto sotto al display che, pur essendo ancora decisamente lontano sia per velocità che per precisione da sensore fisico di OnePlus 6 che era fulmineo, risulta tuttavia essere il più rapido e affidabile mai provato per questa categoria.

Sul lato destro sono posizionati il tasto accensione e il classico slider per le tre modalità, su quello sinistro troviamo invece il bilanciere del volume e lo slot per le due Nano SIM.

Inferiormente è presente la porta USB di tipo C, il primo microfono “camuffato” all’interno di una griglia per questioni prettamente estetiche, e lo speaker mono che, sfortunatamente, non ha funzionalità “stereo” con la capsula auricolare, peccato. Sulla parte superiore è invece presente il solo secondo microfono.

Sul retro come detto scompare il lettore per le impronte digitali mentre rimangono gli stessi due sensori a marchio Sony.

L’impugnatura complessiva è molto buona sia per quanto riguarda la versione in vetro (Mirror Black) sia per la colorazione nero opaco (Midnight Black) che risulta logicamente la più scivolosa tra le due.

Assente purtroppo la certificazione di impermeabilità a causa – a detta del Ceo di OnePlus – degli elevati costi; la casa produttrice ritiene comunque il dispositivo resistente all’acqua, molto probabilmente siamo intorno ad un IP67 ma ovviamente non ve n’è certezza.

Rete
Tecnologia GSM / CDMA / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 157.5 x 74.8 x 8.2 mm
Peso 185 g
Build Vetro posteriore, frame in alluminio
SIM Dual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)
Display
Tipo Optic AMOLED capacitive touchscreen
Dimensione 6.41″ (~85.6% screen-to-body ratio)
Risoluzione 1080 x 2340 pixels, 19.5:9 ratio (~402 ppi)
Protezione Corning Gorilla Glass 6
Piattaforma
OS Android 9.0 (Pie); OxygenOS
Chipset Qualcomm SDM845 Snapdragon 845 (10 nm)
CPU Octa-core (4×2.8 GHz Kryo 385 Gold & 4×1.7 GHz Kryo 385 Silver)
GPU Adreno 630
Memoria
SD No
Interna 256 GB, 8 GB RAM, 128 GB, 6/8 GB RAM
Fotocamera Posteriore
Dual 16 MP, f/1.7, 25mm (wide), 1/2.6″, 1.22µm, OIS, PDAF
20 MP (16 MP effective), f/1.7, 25mm (wide), 1/2.8″, 1.0µm, PDAF
Video 2160p@30/60fps, 1080p@30/60/240fps, 720p@480fps, Auto HDR, gyro-EIS
Fotocamera anteriore
Single 16 MP, f/2.0, 25mm (wide), 1/3.1″, 1.0µm
Video 1080p@30fps
Batteria
3700 mAh

DISPLAY

Il display che troviamo su OnePlus 6T non si differenzia da quello di OnePlus 6 in quanto a tecnologia e a pannello in generale, ma troviamo alcune differenze dimensionali causate sia da un voluto allungamento (siamo ora ad un aspect ratio di 19.5:9 contro i precedenti 19:9 con uno screen-to-body dell’86%) verso il basso, sia alla riduzione del notch che da “tacca” passa a “goccia” risultando complessivamente in un display da 6,41” AMOLED con risoluzione 2340×1080 protetto da un vetro Gorilla Glass 6.

Il piccolo notch include la sola fotocamera anteriore a discapito del LED di notifica che non troviamo più, la capsula auricolare è stata posizionata a ridosso della cornice superiore.

Molto buona la resa dei colori e l’angolo di visuale che risulta praticamente infinito. Ottima anche la visibilità sotto la luca diretta del Sole, il sensore è molto rapido ad adattarsi alle diverse condizioni.

Molte sono le possibilità di calibrazione dei colori all’interno delle impostazioni anche se quelle predefinite sono sempre le più “belle” per un utilizzo standard quotidiano, ma sempre molto apprezzate sia l’ormai classica “modalità notturna” che è anche programmabile per l’attivazione e la disattivazione automatica, sia la “modalità di lettura” attivabile singolarmente per una singola applicazione in grado di rendere il display in bianco e nero per non affaticare troppo la vista. Piccoli accorgimenti ma che sul lungo periodo potrebbero tornare utili.

FOTOCAMERA

Per quanto riguarda il comparto fotografico a livello hardware non cambia assolutamente nulla da OnePlus 6. Il sensore principale è da 16 Megapixel (1.22 μm) con apertura f/1.7 e stabilizzazione sia ottica che elettronica. Il secondario è invece da 20 Megapixel (1.0 μm) anch’esso con apertura f/1.7. L’anteriore è invece da 16 Megapixel (1.0 μm) con apertura f/2.0 e stabilizzazione elettronica dell’immagine inclusa.

Si è parlato molto della nuova modalità “Nightscape” (o semplicemente “Notte” in italiano) presente su OnePlus 6T che anche già arrivata sul precedente modello a conferma che si tratta esclusivamente di un nuovo intervento software. In tale modalità sicuramente le immagini buie risultano un po’ più definite e comunque con più luce e colori di un normale scatto, ma siamo ancora molto lontani dalla concorrenza di, per non fare nomi, Google Pixel 3 che con una sola fotocamera e tanto software ottiene risultati sbalorditivi. Non voglio dire che non siano buoni gli scatti notturni, assolutamente, ma non mi sembra personalmente una novità tanto convincente da farne una delle funzionalità principali. Di seguito trovate 2 scenari di buio intenso: a sinistra le immagini originali, a destra gli scatti in modalità notte.

Gli scatti sono dunque gli stessi visti su OP6 e sono molto buoni in tutte le circostanze, l’HDR automatico svolge un ottimo lavoro e anche la modalità ritratto risulta più precisa nello scontornamento. L’unica cosa riscontrata durante i test (probabilmente risolvibile con un aggiornamento software) è la non immediatezza dello scatto, ovvero l’assenza di un vero e proprio “zero-shutter-lag”: il tempo trascorso dalla pressione del pulsante “scatta” allo scatto effettivo è a parer mio troppo lungo in certe situazioni.

La registrazione video parte da 720p e raggiunge la risoluzione di 4K a 60fps in barba a smartphone decisamente più costosi che ancora rifiutano di stabilizzare l’immagine in full HD a 60fps.

L’app fotocamera è sempre la solita: pulita, completa, funzionale. E’ tutto a portata di mano ed è ricca di funzionalità tra cui una immediata modalità Pro.

SOFTWARE

OnePlus continua a dimostrare al mondo come un’interfaccia utente minimale e leggera sia una mossa vincente in termini di usabilità e stabilità. Già dalla prima versione la Oxygen OS aveva convinto e continua a farlo anno dopo anno, anche oggi su OnePlus 6T. E’ uno dei pochi smartphone in cui è possibile utilizzare in tutta tranquillità i comandi “OK Google” senza incorrere in errori o schermate di blocco improvvise e in cui tutto è quasi completamente stock con qualche piccola rivisitazione di funzionalità e design.

Android raggiunge la versione 9 con tutte le novità che porta con sé: la nuova interfaccia viene leggermente ridisegnata anche dalla casa cinese come già visto su OnePlus 6. Arriva ad esempio la barra di navigazione a gesture che abbiamo apprezzato su Google Pixel 3. Il tasto “indietro” resta attivo mentre quello centrale diventa “home” se premuto una volta, “Assistant” se mantenuto premuto, “multitasking” se trascinato verso l’altro e uno shortcut per tornare all’app precedente se trascinato da sinistra a destra; mantenendo il dito sullo schermo si potranno anche scorrere le ultime app utilizzate per aprire quella desiderata.

Disponibile come al solito la modalità Gaming personalizzabile la quale, una volta attivata, ci consente di sfruttare a pieno l’hardware dello smartphone e di gestire in modo intelligente (ovvero disattivare in modo da non essere disturbati) le notifiche oltre alla rete e al display. Tale modalità si può attivare automaticamente all’avvio di un singolo gioco.

Novità è invece il menu “avvio veloce” che permette di lanciare degli shortcut o avviare delle applicazioni semplicemente tenendo premuto a lungo, dopo lo sblocco con impronta digitale, il sensore biometrico. Utile per esempio per attivare google assistant o per salvare note al volo.

Arriva anche OnePlus Laboratory dove sarà possibile sperimentare nuove funzionalità introdotte dal produttore in una sorta di “beta”. Al momento è disponibile al suo interno una modalità “Smart Boost” che dovrebbe, tramite una sorta di “intelligenza artificiale” (anche se non è dichiarata al momento) individuare l’utilizzo medio dello smartphone e dedicare più o meno RAM alle varie operazioni.

Sempre molto apprezzata la possibilità di decidere quali icone mostrare – fisse o non che siano – nella barra di stato, molto utile per eliminare ad esempio la fastidiosa (e inutile, mi permetto) icona “NFC”.

Il processore rimane il medesimo e fidato Qualcomm Snapdragon 845 con una base RAM di 6GB (8GB nella versione da noi provata) e 128GB di archiviazione. Difficile vederlo tentennare, OnePlus 6T resta fluido in qualsiasi momento anche sotto stress estremo. L’interfaccia così leggera e pulita spinta da così tanta potenza è premiata come sempre a pieni voti.

BATTERIA

Cresce la batteria e non di poco. Si passa da 3300 mAh di OnePlus 6 a ben 3700 mAh su questo nuovo OnePlus 6T. Un aumento così importante con sostanzialmente nessuna differenza hardware si converte semplicemente in più autonomia per l’utente. Ok lo spessore è di 0.45mm in più ma sono solo 8 i grammi in più e posso assicurare che non si sentono. Si sente invece la maggior batteria che aiuta ulteriormente la già ottima autonomia sempre riscontrata sugli smartphone OnePlus. Arrivare a sera non è un problema con praticamente qualsiasi utilizzo, anche intenso.

La ricarica è molto rapida grazie alla tecnologia Dash Charge che accompagna da tempo gli smartphone OnePlus. Assente tuttavia la ricarica Wireless che, dato il trend degli ultimi top di gamma, è sicuramente una nota negativa.

CONCLUSIONI

OnePlus si conferma ancora una volta in grado di realizzare uno smartphone top di gamma a tutti gli effetti ad un prezzo che a volte raggiunge la metà dei competitor. L’upgrade se si proviene da OnePlus 6 non ha probabilmente molto senso a patto che non siate veramente dei fan scatenati, ma già se provenite da un 5T, ci sentiamo di consigliarvi un bel passo in avanti con il nuovo OP6T. In generale OnePlus deve migliorare sul comparto fotografico per arrivare ad essere veramente al top.

OnePlus 6T è al momento disponibile nelle colorazioni Mirror Black e Midnight Black a 559€ per la versione 6/128GB e 589€ per la versione 8/128GB. La nuova colorazione Thunder Purple è in esclusiva nella versione 8/128 al prezzo di 589€. Disponibile anche la versione McLaren Edition dotata di 10GB e 256GB di memoria interna al prezzo di 709€. Tutti i modelli sono acquistabili sul sito OnePlus, su Amazon.it e, fatta eccezione per la versione viola, anche nei negozi Mediaworld.

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