UMI Super: la recensione

23 Giugno 201623 commenti

UMi continua a perseverare nella sua battaglia per il dominio della fascia media utilizzando l'arma a cui ormai ci ha abituato: terminali dal design ricercato e dall'eleganza unica. Dopo l'ottimo Iron Pro, UMi sarà riuscita a ripetersi con Super?

UNBOXING

A partire dalla confezione, UMi Super si camuffa come un device premium. Il box di vendita è realizzato in metallo e contribuisce a rendere in qualche modo speciale UMi Super.

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Il contenuto della confezione, tuttavia, non è all’altezza né del suo stesso design né del mio tavolino a fiori, al suo interno infatti troviamo unicamente il charger da 1.6 Ah. Un vero flagship che mira a surclassare la sua stessa categoria deve innovare anche sotto questo aspetto: un paio di cuffie, una custodia protettiva e magari uno stand sarebbero stati l’ideale.

Design

Sicuramente l’aspetto in cui UMi Super dà il meglio di sé.
Il design è molto curato ed elegante, anche se ricorda decisamente troppo iPhone, in particolare se andiamo a guardarlo di lato, ma non necessariamente questa deve essere una cosa negativa.
Così come la confezione, lo smartphone è realizzato in metallo: alluminio, per la precisione, che ricopre l’intera back cover e il perimetro del terminale.

 

La zona frontale del dispositivo presenta lo schermo da 5.5 pollici assieme al sensore di prossimità, di luminosità, l’obiettivo della fotocamera e il LED di notifica.
Presenti, anche se invisibili, i tasti capacitivi in fondo. La cosa stupefacente è che di default il telefono è impostato per funzionare mediante i comandi on-screen, per cui è lecito pensare che non esistano tasti reali su UMi Super. Dal menù Accessibilità è possibile esprimere la propria prefenza su quali utilizzare. (funzione letteralmente troppo nascosta, me ne sono accorto per puro caso dopo circa dieci giorni di utilizzo)

In basso, è invece presente il LED circolare denominato Harlequin, personalizzabile in otto colori differenti.
La luce emanata è poco intensa e quindi non sempre visibile, in particolare a distanza.
Considero Harlequin un enorme passo indietro rispetto a Skyline, il LED introdotto su Iron Pro, che si è dimostrato superiore sotto ogni singolo aspetto. (qui un’immagine del LED Skyline)

Le cornici sono sottili lungo tutto il perimetro dello smartphone, anche se credo che UMi avrebbe potuto osare di più.

back

La zona posteriore è realizzata in alluminio e a mio parere è proprio ciò che rende il telefono così bello alla vista, garantendo un look veramente professionale e costoso che solo UMi (nella fascia media orientale) riesce a fornire.

Il retro di UMi Super è protetto da una pellicola simile a quella che solitamente sugli smartphone troviamo nella zona anteriore, e applicati su di essa troveremo i due codici IMEI e lo slogan di UMi (non mostrati nella foto). Non essendo particolarmente invasivi, è possibile sacrificare parte dell’estetica in favore di una maggiore protezione.

UMi Super non è perfettamente piatto, ma è leggermente concavo: da ciò ne consegue una notevole comodità nell’impugnatura e un grip pressocché perfetto, nonostante la scivolosità dell’alluminio.

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In questa sezione troviamo il jack da 3,5 mm.

down

L’Ingresso USB è di tipo C ed è circondato dallo speaker. Buono il posizionamento, così da non avere riduzione dell’audio quando il terminale viene riposto. Solo una delle due sezioni forellate contiene lo speaker, l’altra èstata aggiunta solamente per una questione di simmetria.

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Il tray, posto sul lato sinistro, è il solito di ormai tutti i device cinesi: al suo interno sono presenti due slot che permettono l’ingresso di due schede SIM oppure di una SIM e una micro SD. Perciò, come sempre, bisognerà decidere se avere due SIM o una SD.

Poco più sotto è presente un tasto denominato semplicemente “shortcut button”, che andremo ad analizzare nella sezione dedicata al software.

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Nel lato opposto, quello destro, troviamo il tasto Power e il bilanciere per la regolazione del volume.

Come potete notare da queste ultime due foto, UMi Super ha uno spessore piuttosto ingente e in mano dà proprio la sensazione di essere massiccio, ciò è con molta probabilità dovuto alla batteria da 4000 mAh. Questa però non è esattamente una giustificazione, poiché Ulefone Power, qua recensito, pur avendo una batteria del 50% più capiente non risulta eccessivamente spesso se paragonato a UMi Super.
Se non altro, questo spessore conferisce una presa molto salda sullo smartphone.

Sistema Operativo Android Lollipop 6.0
Processore MediaTek Helio P10, 64 bit, octatcore 2.0GHz
RAM 4 GB
Memoria 32 GB Interna, espandibili mediante scheda SD
Display 5.5″ IPS Sharp, protetto da Corning Gorilla Glass III
Risoluzione 1920×1080 pixel, 401 PPI
Fotocamera posteriore Panasonic MN34172 13MP
Fotocamera anteriore 5MP
Batteria 4000 mAh
Dimensioni 150,8 x 75 x 8,5 mm
Peso 200 g
USB Type-C
Tipologia SIM Micro SIM (Slot 1), Micro SIM (Slot 2)

Display

Il display LCD è prodotto da SHARP ed è della dimensione di 5.5 pollici, in risoluzione Full HD e con una densità di pixel per pollice pari a 401 (PPI), il tutto protetto da Corning Gorilla Glass 3.

La luminosità massima è piuttosto elevata così da non temere le giornate soleggiate che ci aspettano, e allo stesso modo (con mia immensa gioia) la luminosità minima è decisamente bassa e non disturba minimamente la vista in ambienti con illuminazione scarsa o completamente assente.

Il sensore di luminosità è decisamente un passo avanti rispetto alla concorrenza, sempre molto preciso nella rilevazione, con risultati consoni alle condizioni in cui ci troviamo e soprattutto reattivo.

Nel complesso il display SHARP svolge un ottimo lavoro: i colori sono molto brillanti e le immagini nitide e definite. Un display così si potrebbe tranquillamente montare su un dispositivo ben più costoso e verrebbe comunque decantato.

Come visto anche su Iron Pro, è presente la tecnologia Miravision sul terminale per permettere una personalizzazione completa della resa del display.


Oggettivamente, di default il display è già di ottima fattura e non necessita di tweak particolari per poterselo godere a pieno, ma si sa, i gusti sono soggettivi e la customizzazione è un aspetto fondamentale nell’esperienza d’uso di un qualsivoglia smartphone.

È possibile quindi selezionare una modalità preimpostata che rende i colori più accesi, accontentarsi della modalità standard, o infine poter personalizzare vari paramentri secondo le proprie necessità, come dimostrano questi screenshot:

 

Fotocamera

La fotocamera posteriore è marchiata Panasonic, modello MN34172, ed è un aspetto su cui UMi si è focalizzata (ba dum tsssss) molto. Infatti, la trovo qualitativamente superiore rispetto alle fotocamere che montano i concorrenti dello stesso prezzo, in grado di realizzare scatti con dettaglio elevato e una buona fedeltà nella resa dei colori. Il tempo di messa a fuoco è decisamente basso e le macro vengono scattate senza particolari problemi. Persino in notturna le foto di UMi Super si possono considerare accettabili.

Parlando invece di registrazione video, vi propongo due differenti test da esaminare:

 

Ritengo che il settore video sia decisamente inferiore rispetto alle semplici fotografie, in quanto le registrazioni risultano sbiadite e dalla scarsa risoluzione (video realizzati in FullHD).

Software

Tutti i dispositivi orientali con processore MediaTek sono ormai dotati di Android Marshmallow 6.0 e UMi Super non fa eccezione.
La ROM è praticamente Android stock e non mostra particolari modifiche da parte di UMi, lasciando l’esperienza d’uso intatta.

Il launcher predefinito trovato a bordo di UMi Super è piuttosto scarno e con personalizzazione assente. Il mio consiglio è quello di sostituirlo al più presto con uno vero, come ad esempio Nova Launcher.

Lo spazio di storage è di 32 GB di cui solamente 25, all’incirca, sono disponibili. Nel caso non li riteniate sufficienti, è possibile espandere la memoria fino a 256 GB mediante scheda SD.

Per quanto riguarda il benchmark storage, ho preferito abbandonare AndroBench in favore di PCMark, già utilizzato per batteria e capacità generale di lavoro del sistema.
Poco più sotto troverete i risultati ottenuti.

Essendo un test tutto sommato nuovo, per avere una sorta di linea guida da seguire ho svolto lo stesso test su Samsung Galaxy S7 Edge. Risultato quindi piuttosto degno per UMi Super, che nonostante esca sconfitto da S7 Edge, mostra comunque dei buoni valori.

Come accennato a inizio recensione, la sola feature unica consiste in un tasto, posto sulla sinistra dello smartphone, che funziona da shortcut per aprire un’applicazione a scelta selezionabile dall’apposito menù presente nelle Impostazioni. Una seconda funzione, non personalizzabile, consiste nel tenere premuto il tasto per attivare la modalità vibrazione in caso non si voglia essere disturbati.


Il tasto è certamente una buona feature, anche se non perfettamente realizzata. Così, su due piedi, avrei aggiunto funzionalità più utili come il poter scegliere quale azione svolgere a tasto premuto o aggiungerne un’eventuale terza attivata mediante doppio tap, o ancora il poter attivare il LED a mo’ di torcia tenendo premuto il tasto quando il display è spento.
Mi ci sono voluti due minuti per queste banali idee, UMi avrebbe dovuto fare di più.

Multimedia

Andiamo subito a parlare di speaker. Senza dubbio ottimo il posizionamento nella sezione inferiore del dispositivo dove è presente l’uscita USB, così da non attutire l’audio in uscita e magari perdere qualche chiamata. Sfortunatamente lo stesso audio in uscita è di volume piuttosto basso e avrei voluto qualche decibel in più. Un aspetto del terminale che mi ha deluso profondamente, visto che UMi ha forse esaltato un po’ troppo le sue qualità.

speaker

Per quanto riguarda invece i video, la nuova GPU presente su questo SoC MediaTek è finalmente in grado di riprodurre senza alcuna incertezza anche i filmati in formato FHD a 60 FPS, mentre invece per quanto riguarda i 4k sono ancora utopia.

Performance

UMi Iron Pro monta un, relativamente, nuovo processore da parte di MediaTek, denominato Helio P10. Il chip è un octacore dalla frequenza massima di 1.95 GHz che segue la solita filosofia dell’azienda cinese: installare molti core dalla mediocre capacità per aumentare le performance complessive.
Prima ancora di aprire il device, era proprio questo Helio P10 l’aspetto che più mi incuriosiva, ma ahimé non sono rimasto esattamente soddisfatto, in particolare dai benchmark.

Sicuramente, rispetto all’ormai vecchio MT6753 abbiamo dei leggeri miglioramenti dal punto di vista della GPU, mentre la CPU è più potente e durante l’esperienza d’uso quotidiano è difficile riscontrare lag, il sistema operativo infatti gira sempre in maniera impeccabile.
Passiamo ora ai test.

La sezione grafica di AnTuTu è tuttora irriproducibile, raramente si riescono a superare i dieci FPS, segno di come MediaTek continui a ignorare la scarsa potenza delle sue GPU.

Il prossimo test è il Vellamo. Questo è suddiviso in tre prove: la prima, misura la capacità del telefono nella navigazione internet con l’applicazione Chrome, mentre le altre due riguardano più specificatamente il processore, testando la sua efficacia nel processing in single core e in multi core. Risultati leggermente migliori rispetto al vecchio MediaTek MT6753, onestamente mi sarei aspettato di più.

Passiamo ora a 3D Mark – Ice Storm Unlimited, che, per chi non lo sapesse, è un test dove viene riprodotta una complessa sequenza grafica 3D e il compito del device è quello di riuscire a visualizzarla al meglio.
Nonostante l’upgrade della GPU, i risultati nei benchmark sono ancora scandalosamente bassi, e le sequenze sono tutto fuorché fluide.

Ice Storm Unlimited, 720P
Ice Storm Extreme, 1080P
Slingshot, 1440p

Passiamo ora la parola a PCMark, applicazione sorella dell’appena vista 3DMark, dove viene effettuato un test più generale del sistema, molto somigliante a quello eseguito da AnTuTu.

GeekBench 3 ha il compito di mettere alla prova la CPU e la sua capacità di calcolo single core e multi core. Qui è possibile notare la strategia di MediaTek in azione: migliorare le performance generali aumentando la quantità di core disponibili nello svolgere un determinato task.

Benchmark a parte che non mostrano chissà quale miglioramento rispetto al MediaTek MT6753, nell’esperienza d’uso reale la maggior fluidità del sistema si nota eccome: raramente si incappa in lag o incertezze. Sicuramente i meriti di questo sono da attribuire anche alla memoria RAM da 4 GB Samsung LPDDR3 con 700 Mhz di frequenza di clock.
Persino i giochi 3D più esosi, e come al solito uso come esempio Mortal Kombat X, risultano finalmente giocabili. Ho infatti constatato che il framerate riesce a mantenersi sui 30 FPS anche nelle scene con gli effetti grafici più difficoltosi da riprodurre.

Credo però che i risultati dei benchmark, seppur non fondamentali e di minore importanza rispetto al reale utilizzo, non siano da ignorare. Da questo processore mi sarei aspettato risultati ben superiori, cinquantamila punti su AnTuTu sono decisamente troppo pochi, specie se consideriamo il fatto che ormai ci sono una lunga serie di dispositivi che riescono a superare i centomila senza alcun intoppo.

 

Connettività

Il SoC MediaTek presente su UMi Super permette di utilizzare due SIM sullo stesso dispositivo ed esclusivamente nel formato Micro, ma avere due SIM significa rinunciare alla possibilità di espansione di memoria mediante scheda SD.

UMi Super supporta le seguenti frequenze su entrambi gli slot SIM (è possibile avere quindi il 4G su entrambe, ma può essere attiva solamente una alla volta):
2G – GSM 850 / 900 / 1800 / 1900 MHz
3G
 – 850 / 900 / 1900 / 2100 MHz
4G – 800 / 1800 / 2100 / 2600 MHz

La ricezione è di buon livello, se parliamo di ambienti esterni, ma decisamente peggiore se siamo al chiuso. Probabilmente per via dell’alluminio della back cover, in casa o ambienti simili è facile che vengano riscontrati cali di connessione, e ad esempio in camera mia ho momenti in cui sono completamente offline, mentre con altri smartphone non ho difficoltà ad agganciarmi alla rete.
Escludendo questo aspetto, la qualità delle chiamate è decisamente buona, anche se l’audio in capsula potrebbe essere un po’ più alto: in contesti rumorosi non è facile ascoltare chiaramente il proprio interlocutore.

Autonomia

UMi Super è dotato di una batteria Sony dalla capienza di ben 4000 mAh, che teoricamente dovrebbero consentire un utilizzo intenso del device e riuscire comunque a coprire l’intera giornata.
UMi non ha però svolto un buon lavoro per quanto riguarda l’ottimizzazione dei consumi, e infatti in standby il telefono consuma un grosso quantitativo di energia, come dimostrano i dati sui consumi nella sezione batteria. Questo implica uno spreco di risorse che vanno a inficiare negativamente il tempo pratico di accensione dello smartphone.
La cosa che più mi fa storcere il naso è che il vecchio Iron Pro, seppur con una batteria dalle dimensioni più contenute, riusciva a raggiunger almeno una o due ore in più di schermo acceso.

Alcuni screenshot dell’utilizzo reale del dispositivo:

SICUREZZA

L’unica misura hardware di sicurezza fornita da UMi Super è rappresentata dal sensore biometrico di impronte.
Per cercare di portare esclusività anche in questo aspetto, UMi ha dotato il suo smartphone di una nuova tecnologia microarray che permette un riconoscimento a 360 gradi e solamente in 0.1 secondi.

Le promesse sono state indubbiamente mantenute, e infatti il sensore svolge perfettamente il suo lavoro, riuscendo a riconoscere l’impronta (è possibile salvarne fino a cinque differenti) in tempi brevissimi anche appoggiandola con poca precisione sul lettore.

impronte

Se proprio dovessi essere pignolo, direi che mi ha un po’ infastidito la vibrazione a riconoscimento avvenuto. Essendo abituato a ricevere questo tipo di feedback quando la procedura fallisce, lo sblocco di UMi Super non mi è ancora particolarmente comodo.

Verdetto Finale

Non sono pienamente soddisfatto di UMi Super. Senza ombra di dubbio è un telefono dall’ottimo rapporto qualità/prezzo e sotto alcuni aspetti (design su tutti) non ha assolutamente nulla da invidiare ai tanto decantati smartphone di fascia alta.

Ci sono però alcune piccole cose che mi hanno deluso, anche se sono pienamente soggettive e perciò non assolute. Prima fra tutte, lo speaker dal volume troppo basso che non permette un ascolto ottimale dei semplici video su YouTube, figuriamoci quindi per quanto riguarda la riproduzione musicale.

In secondo luogo, la batteria: da uno smartphone da 4000 mAh ci si aspetta molto di più di così, ma se non altro questo è un problema software e quindi facilmente risolvibile da UMi e anche in tempi rapidi… volendo.

Chiudendo un occhio su questi due aspetti, UMi Super è da promuovere su praticamente tutte le feature che propone. Un acquisto quindi consigliato, in particolare per chi cerca uno smartphone dal look accattivante. L’unico problema di UMi è stato quello di creare un hype leggermente sopra le reali aspettative.

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