Servizi in abbonamento, sotto indagine TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia

3 Luglio 201543 commenti

I quattro principali carrier italiani sono finiti sotto indagine per una questione nota, purtroppo, a molti dei nostri lettori: Antitrust e Agcom stanno infatti valutando il comportamento di TIM, Vodafone, Wind e H3G in merito all'attivazione di servizi in abbonamento indesiderati.

Vi sarà capitato, cliccando accidentalmente su un banner, magari spuntato fuori all’improvviso, di ricevere il temuto SMS con cui vi si informava dell’avvenuta attivazione di un servizio, che spesso riguarda sfondi o suonerie da scaricare dietro compensi decisamente eccessivi.

Sono tanto gli utenti che hanno visto il proprio credito precipitare, o, peggio, si sono ritrovati spiacevoli sorprese in bolletta, per cose simili: per questo, dopo le tante lamentele ricevute, Antitrust e Agcom hanno deciso di provare a vederci chiaro, chiamando in causa i carrier nostrani.

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Grazie ad accordi stipulati con i fornitori di tali servizi, sono infatti gli stessi operatori a fornire, dopo il tragico clic accidentale, il numero telefonico del malcapitato, che pochi istanti dopo si ritrova con meno credito sulla propria SIM (ma con molte suonerie di gatti parlanti in più).

L’Antitrust è al lavoro per valutare se ciò sia effettivamente legittimo, mentre l’Agcom guarda già avanti proponendo che non bastino i due clic attualmente richiesti per attivare simili servizi, ma che sia l’utente a dover indicare per esteso il proprio numero telefonico e solo in quel caso l’operatore sia autorizzato all’addebito.

Una posizione che ha trovato ovviamente una ferma opposizione da parte degli operatori, interessati principalmente a mantenere il sistema attuale e a difendere un business che nel 2014 ha fruttato circa 1 miliardo di Euro.

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