Galaxy S6 e Galaxy 6 Edge, l’utilizzo dei processori Exynos è stato un duro colpo per Qualcomm

17 Aprile 2015120 commenti

La scelta di Samsung di optare per il SoC proprietario Exynos 7420 al posto di Snapdragon 810 è stato, economicamente, un colpo durissimo per Qualcomm che, considerata l'enorme richiesta per Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, ha subito una perdita decisamente importante.

Con i nuovi Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge i costi di realizzazione sono notevolmente aumentati per Samsung, sia per il display curvo della versione Edge che per i materiali più costosi impiegati come vetro e alluminio, e ha dunque cercato di limitare al massimo le spese accessorie, in particolare quelle di royalty e brevetti.
Si è così ben presto deciso di abbandonare, anche se forse solo momentaneamente, Qualcomm, poiché l’utilizzo dei suoi processori costa a Samsung dal 2 al 5% del prezzo totale di vendita di ogni singolo dispositivo che monta una qualsiasi versione di Snapdragon.
Una percentuale così bassa può apparire irrisoria ai più, ma parlando semplicemente di numeri, questa operazione ha permesso a Qualcomm di guadagnare, dalla sola serie Galaxy S, ben 9.2 miliardi di dollari.

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Perciò, Samsung ha giustamente deciso di utilizzare, per gli ultimi arrivati Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, “l’autoprodotto” Exynos 7420, che ovviamente non ha nessun costo in termini di royalty.
Oltre a un movente prettamente economico, la scelta di Samsung di abbandonare Qualcomm è stata dovuta anche ai grossi problemi di surriscaldamento che affliggono l’ultimo processore realizzato, Snapdragon 810.

Con molta probabilità Samsung aspettava da tempo il momento di distaccarsi da Qualcomm e rendersi più autonoma, visto che i processori Exynos realizzati dall’azienda sfoggiano performance di prima qualità, come appunto riscontrabile su Galaxy S6 o ancora sull’ormai superato S4, e lo scivolone fatto da Qualcomm con Snapdragon 810 è stato decisivo anche per le tempistiche di questa scelta.

Sicuramente questa decisione di Samsung si è rivelata essere un grosso colpo ai danni di Qualcomm che si vede così sfuggire uno dei dispositivi che le avrebbe portato i maggiori introiti per l’anno 2015. Per correre ai ripari, almeno per l’immediato futuro, l’azienda sta valutando l’opzione di ridurre il costo delle proprie royalty, in particolare nei confronti di Samsung.

 

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