In realtà le indagini sono due: una per determinare se Qualcomm abbia offerto incentivi ai clienti chiedendo di accettare di essere complici del “monopolio“; la seconda per capire se i costi di vendita così bassi siano stati decisi a tavolino per sbarazzarsi della concorrenza.
Entrambi i procedimenti investigativi comprenderanno i chip usati per le tecnologie 3G e 4G, smaltendo gli interrogativi che sono sorti sin dal 2010. Inoltre non è la prima volta che Qualcomm viene messa sotto accusa dalla Commissione Europea: nel 2009 infatti si è conclusa una causa da 4 anni. La compagnia ha dovuto sborsare 975 milioni di dollari alla Cina dopo essersi accordata con la Commissione Nazionale di Riforme e Sviluppo in una disputa sull’antitrust.
Ecco i commenti ufficiali dell’azienda:
Siamo stati informati che la Commissione Europea ha intrapreso la procedura di “inizio provvedimenti” contro Qualcomm, con riferimento alle due indagini in corso nel settore mobile chipset.
Ciò permetterà agli investigatori di raccogliere ulteriori fatti, ma non rappresenta né un espressione della Commissione sui meriti del caso, né un’accusa nel confronti della Compagnia.
Nonostante siamo stati amareggiati nel sentire questo, abbiamo cooperato e continueremo a collaborare con la Commissione, e a credere che ogni accusa sia infondata.
Cosa ne pensate della vicenda?