Ecco come Telegram combatte l’ISIS

27 Dicembre 20168 commenti

Recentemente, alcuni media internazionali hanno accusato Telegram di non fare abbastanza per impedire lo scambio di informazioni tra i membri dell' ISIS sulla sua piattaforma. L'app di messaggistica non ci sta e si difende.

Telegram è un’applicazione che permette di stabilire conversazioni cifrate end-to-end, le quali consentono agli utenti massima privacy. Per questo motivo, l’app è la forma di comunicazione prediletta dagli affiliati dell’ISIS, i quali possono condividere in maniera indisturbata foto, video e informazioni. La presenza dei canali, ai quali chiunque si può iscrivere, permette la rapida diffusione di notizie, fruibili da una gran numero di persone.

L’attività degli jihadisti su Telegram è comprovata. Basti pensare alla lista degli obiettivi da colpire (8.318 persone in tutti i Paesi del globo, Italia compresa) diffusa sulla piattaforma e al fatto che i killer del prete di Rouen si siano conosciuti proprio su Telegram.

Le critiche e le accuse dei media nei confronti dell’app di messaggistica non sono tardate ad arrivare. La piattaforma ha per questo deciso di dire la sua, smentendo quanto affermato dall’opinione pubblica. Secondo quanto dichiarato su Telegram News infatti, l’app si occuperebbe quotidianamente di combattere la presenza dell’ISIS, tanto che ogni mese ad essere bloccati sarebbero ben 2000 canali. La notizia rimanda anche ad @ISIS Watch, il canale in cui vengono segnalate tutte le azioni della piattaforma contro i terroristi.

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