The Snappening: “hackerata” anche snapchat

11 Ottobre 201439 commenti

Crediamo che in pochi fra voi non abbiano sentito parlare di "the Fappening", l'evento online in cui sono state pubblicate foto private ricavate dagli account di molte star (in particolare Jennifer Lawrence) tramite i backup di iCloud e che continua a sopravvivere, dopo la prima ondata, con nuovi leak a distanza di poche settimane l'uno dall'altro. Sulla stessa lunghezza d'onda arriva "the Snappening", nuovo scandalo riguardante questa volta Snapchat.

L’attenzione degli hacker sembra essersi spostata sulla popolare applicazione che permette l’invio di testo e\o immagini, con la caratteristica che dopo poco tutto si “autodistrugge“. Come potrete immaginare, questa feature si presta facilmente all’invio di contenuti piccanti, specialmente tra coppie, e gli hacker hanno puntato proprio su questo: un file che racchiude 100.000 tra immagini e video privati degli utenti si appresterebbe ad arrivare in rete, e la bufera scatta sul team responsabile dell’applicazione.

In molti hanno chiesto spiegazioni, ma la difesa del team è perentoria: “La colpa non è nostra“.

We can confirm that Snapchat servers were never breached and were not the source of these leaks.

Ma se la colpa non è loro, allora di chi è?” vi starete chiedendo voi, giustamente. Ebbene, sempre stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, la colpa è degli stessi utenti, rei di usare applicazioni di terze parti per catturare e salvare il contenuto delle chat, in violazione della licenza d’uso dell’app. Gli hacker avrebbero agito compromettendo quest’ultime, e non i server Snapchat, impedendo loro di poter risalire alla fonte. Alcuni utenti di 4chan avrebbero avuto accesso all’archivio, e starebbero creando un database online dei dati trafugati, nel quale ognuno potrebbe poi cercare eventuale suo materiale.

La vicenda non è sicuramente conclusa, e noi vi terremo aggiornati in caso di nuovi sviluppi, non senza però permetterci prima una riflessione generale: siete proprio così sicuri che affidare delle foto appartenenti alla vostra privacy a servizi così facilmente violabili sia davvero la cosa migliore? Il web, si sa, è un’arma a doppio taglio e, per quanto sia incredibilmente utile il più delle volte, non appena intravede la possibilità di accedere alle parti intime di qualcuno lo fa, dunque perché provarci lo stesso?

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