E’ questo ciò che si evince dall’ultimo brevetto depositato dall’azienda, che mostra un device dotato di un congegno capace di “scannerizzare” la nostra retina attraverso un particolare sensore. Senza dubbio la feature eleva il telefono ad un livello di sicurezza mai visto prima, ancora più sicuro di un device dotato di un sensore biometrico. Ciò che però frena il nostro entusiasmo è il costo di produzione di sensori di questo genere, che attualmente è molto alto, e certamente influirà sul prezzo totale al quale verrà venduto lo smartphone.
Un’altra incertezza è la “questione privacy”: siamo davvero sicuri che i nostri dati biometrici non vengano immagazzinati in qualche data server? No, la realtà è che non lo siamo, ma, in un mondo sempre più tecnologico, devono esserci dei compromessi.