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La violazione di Samsung
Nello specifico, i prodotti interessati avrebbero a bordo un’applicazione ritenuta simile a quella registrata da un’azienda italiana durante il 2002: stiamo parlando di un accorgimento software che, dopo aver collegato le cuffie o gli auricolari, determina una variazione cromatica della barra del volume in virtù della pericolosità o meno per l’udito.
Implementando tale soluzione, la società sudcoreana ha posto in essere un danno economico quantificato sui 60 milioni di euro a livello europeo ed altri 10 milioni in riferimento al mercato italiano. Restiamo in attesa dei risultati circa la perizia condotta sui terminali Samsung ritirati quest’oggi.