Google ha sempre offerto filtri e più termini per le ricerche di testo, ad esempio “microsoft windows” potrebbe mostrare risultati relativi a Microsoft, Windows o entrambi. Tuttavia, non c’è mai stato un modo semplice per farlo con le immagini, oltre ad utilizzare la ricerca di immagini inversa di Google per capire cosa sia qualcosa.
La ricerca Google è stata originariamente creata per aiutare a trovare informazioni ospitate su altri siti, ma nel corso degli anni sono state aggiunte sempre più informazioni. Ora è possibile rispondere a molte semplici domande senza uscire effettivamente dalla ricerca ed ora sta iniziando ad essere implementata un’altra funzionalità: la possibilità di prenotare alcuni appuntamenti medici.
Prima o poi è capitato a tutti di volersi improvvisare medici, facendo ricerche correlate ai sintomi che mostravamo, magari un mal di gola, un dolore allo stomaco o chissà che altro. Google lo sa e ci vuole aiutare.
Google Drive è il luogo dove molti di noi caricano online i propri file per renderli disponibili da qualsiasi dispositivo, così come per condividerli con colleghi o amici. In aggiunta, gli utilizzatori dei Documenti Google sanno di ritrovare su Drive qualsiasi file di testo, foglio di calcolo o presentazione che sia stato da loro creato o modificato. Potenzialmente parliamo di un bel po’ di file, ed è per questo che Big G sta rilasciando un corposo miglioramento al motore di ricerca di Google Drive.
Che gli smartphone stessero modificando le nostre abitudini è un fatto assodato, ma che stessero cambiando anche il modo in cui le nostre dita lavorano forse lo è un pò meno. Un gruppo di ricercatori svizzeri ci presenta I risultati, davvero interessanti, di uno studio da loro condotto.
Cercare app sul Play Store, lo sappiamo, non è cosa semplice: tra cloni e app fake spesso è dura riuscire a trovare quello che si cerca in breve tempo. Proprio per questo Google ha pensato di aggiungere un nuovo filtro: sarà possibile ricercare app con valutazione di 4 o più stelle! Leggi il resto …
Facebook Home è stato uno dei più grandi flop, lo abbiamo già detto in passato, ma pare che BiTE Interactive, una software house, voglia infierire sul launcher che l’azienda del social network presentò con tanto orgoglio qualche mese fa. Per riuscire ad avere un’idea del successo dell’applicazione è stato proposto un sondaggio a 1’000 adulti in cui si chiedeva quanto fossero interessati a Facebook Home. Leggi il resto …
Come avrete potuto capire da alcuni nostri precedenti articoli, nella serata di ieri Apple ha tenuto il keynote della WWDC 2013, una tre giorni dedicata al mondo degli sviluppatori per il sistema operativo iOS. Tra le varie novità introdotte, e dopo aver punzecchiato Android sulle percentuali di diffusione, Apple sembra intenzionata ad abbandonare il motore di ricerca di Google per le ricerche effettuate tramite Siri, per affidarsi completamente a Bing (il motore di Microsoft). Leggi il resto …
Un device che cambierà la nostra vita o la risposta ad una domanda inesistente? Se si parla di Google Glass entrambe le ipotesi risultano al momento valide, e ad alimentare i dubbi pensa una ricerca condotta negli States in cui solo il 10% del campione si dichiara interessato all’utilizzo del device.
Una nuova ricerca Google si focalizza sui modi e sui luoghi di utilizzo di un tablet. 33 utenti americani hanno fornito un quadro della situazione che, oltre a scoperte abbastanza scontate, riserva anche qualche sorpresa, come l’elevato utlizzo di questi dispositivi in cucina.
Il Galaxy S III, ultimo terminale di punta di casa Samsung, ha già ricevuto diversi aggiornamenti (almeno 4) che hanno apportato in certi casi sostanziali migliorie soprattutto in ambito prestazionale. Vi avevamo parlato in questo articolo di come Sprint ed AT&T avessero preventivamente rilasciato un update per oscurare dalla ricerca i risultati che riportavano contenuti interni al telefono. Oggi arriva una conferma da parte di Samsung a proposito di quanto è accaduto.
A molti sarà capitato di tenere in standby il proprio dispositivo e riaccenderlo riscontrando un anomalo consumo di batteria. Uno dei fattori che può causare un evento del genere è il comportamento scorretto di alcune applicazioni, circa un quarto di quelle prese in esame da uno studio statunitense