Il rapporto stilato dalla piattaforma di distribuzione di contenuti digitali Akamai fa luce sullo stato di Internet nel Bel Paese: il quadro generale non è dei più rosei, visto che, a fronte di un aumento degli indirizzi IP, si registra una velocità assolutamente inadeguata.
![Decreto Fare, la Camera prova a liberalizzare il Wifi pubblico in Italia [UPDATE] Vincoli eliminati](https://static.androidiani.com/wp-content/uploads/2013/07/WIFI_logo-472x355.png){kind=logo}
Come i nostri lettori più attenti ricorderanno, solo pochi giorni fa abbiamo visto che gli hotel italiani si collocano agli ultimi posti in Europa per presenza di servizi WiFi gratuiti. Questo è dovuto anche alla pesante burocrazia che affligge tanti settori della nostra economia: una problematica che la Camera sta provando a risolvere modificando il testo del Decreto del Fare.
Probabilmente alcuni tra i nostri lettori avranno già sentito parlare dell’argomento di questo post: nei giorni scorsi è infatti scoppiata una piccola polemica in rete, con protagonisti Google e il settimanale Internazionale. Una polemica che, come vedremo, poteva essere evitata.
Molto spesso sulle nostre pagine affrontiamo il tema della sicurezza in ambito mobile, nella maggior parte dei casi riferendoci a bug scoperti in Android o alle analisi delle solerti aziende sviluppatrici di antivirus. La notizia di oggi, però, sposta l’obiettivo sulle schede SIM che tutti noi utilizziamo: un ricercatore è infatti riuscito a capire come effetuarne l’hacking e assumere il pieno controllo della scheda.
La notizia dell’esplosione di un Samsung Galaxy S3 ha fatto, nelle scorse settimane, il giro dei media, arrivando ovviamente anche sul nostro blog, e suscitando la naturale preoccupazione degli utenti. Tuttavia, dai riscontri effettuati dalla casa coreana, sembra che la batteria in uso non fosse un modello originale.
Non molto tempo fa vi abbiamo riportato la decisione di HTC, comunicata in un tweet dalla divisione francese, di non aver in programma un aggiornamento ad Android 4.2.2 per il suo One S. Dopo numerose proteste e una petizione su Change.org sembra che l’azienda taiwanese abbia fatto marcia indietro.
Purtroppo Android è un sistema operativo con qualche piccola falla di sicurezza e qualche bug che costantemente vengono riportati a galla e risolti in poco tempo dagli sviluppatori di Google. L’ultimo grande problema di sicurezza ha riguardato i celebri Google Glass, il sistema Android 4.0.4 degli occhiali tecnologici permetteva il controllo remoto del dispositivo dopo la semplice scansione di un QRCode.
Con le segnalazioni, dovute in gran parte ad addebiti in bolletta poco chiari, raccolte tramite l’applicazione “Ora basta!”, di cui trovate il link a Play Store al termine dell’articolo, Altroconsumo ha raccolto materiale sufficiente per denunciare all’Antitrust H3G e Fastweb per “pratiche commerciali scorrette”.
Proprio questa mattina abbiamo parlato dell’esplosione di un Samsung Galaxy S3, a causa della quale una ragazza è rimasta ferita; questa volta, per fortuna, non ci sono stati danni a persone, ma lo scenario appare ugualmente preoccupante: un Samsung Galaxy S4 avrebbe preso fuoco durante la ricarica notturna.
Il 37.2% della popolazione italiana, nel corso del 2012, non ha mai effettuato un accesso a Internet: questo desolante dato proviene dall’ultimo rapporto AGCOM, e classifica il Bel Paese al quarto posto tra i Paesi dell’Unione Europea “meno connessi”.
Di smartphone esplosi non se ne vedono tutti i giorni e perciò ogni nuovo caso scatena una grande discussione. Per la serie “Quando gli smartphone bruciano spontaneamente senza ragione“, stavolta parliamo di uno strano caso con protagonista un Samsung Galaxy S3 ed una sfortunata ragazza. Fanny Schlatter era al lavoro facendo ciò che faceva normalmente ogni giorno quando improvvisamente ha visto fiamme uscire dalla tasca dei pantaloni.
Il grande rivelatore dei piani segreti di PRISM, Edward Snowden, ha trascorso alcuni giorni in Russia con una richiesta di estradizione degli Stati Uniti incombente, e sembra che in questi ultimi giorni qualcosa possa cambiare. Il consulente legale di WikiLeaks, Sarah Harrison, ha presentato domande e richieste di asilo politico in molti paesi del mondo a nome di Edward Snowden e sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo.