La retromarcia di LG, uno dei partner che avevano partecipato al celebre comunicato di presentazione di Snapdragon 810, ha avuto del clamoroso e ha certificato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la presenza di problemi di un certo rilievo sul SoC Qualcomm.
LG ha però scelto di continuare la partnership con il chip-maker di San Diego ripiegando sull’esa-core Snapdragon 808. Se i primi benchmark effettuati su G4 non hanno fatto gridare al miracolo, discorso diverso va fatto per l’analisi riguardante la gestione della temperatura.
I test effettuati da arstechnica evidenziano infatti un comportamento decisamente migliore di Snapdragon 808: l’esa-core riesce a operare alla massima frequenza di 1.8 GHz per un tempo decisamente superiore rispetto a quanto riesca a fare Snapdragon 810, anche se entrambi mostrano oscillazioni piuttosto nette tra la frequenza massima e minima. Un comportamento migliore in tal senso è invece quello del chip Exynos 7420 di Samsung, il cui grafico mostra cali molto più graduali.
Snapdragon 808 sembra dunque un buon compromesso tra performance ed efficienza: pur pagando qualcosa in termini di prestazioni assolute, il chipset utilizzato da LG G4 riesce a gestire meglio il surriscaldamento evitando i crolli prestazionali visti su Snapdragon 810 e ben evidenti anche dando un’occhiata ai test Geekbench: all’aumentare della temperatura, i punteggi di LG G4 si mantengono sostanzialmente invariati, mentre G Flex 2 sembra trasformarsi in uno smartphone di categoria inferiore.
Il vantaggio accumulato da Samsung sembra in ogni caso consistente e Qualcomm dovrà lavorare molto duramente per vincere la battaglia contro i coreani: a tal proposito, l’azienda ha già fatto sapere che non arriverà uno Snapdragon 815 a fare da tappabuchi, puntando direttamente sulla nuova versione 820 in arrivo a fine anno.